La crisi pandemica e la transizione digitale hanno accelerato l’evoluzione dei mercati, con
l’emersione di nuovi modelli di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi. Si è
ampliato in tal modo il divario tra imprese che hanno intrapreso processi di innovazione,
riuscendo ad adattarsi ai nuovi scenari e quelle che non hanno saputo farlo.
La relazione
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la “Relazione sullo stato di attuazione
e l’impatto delle misure a sostegno di startup e PMI innovative”.
La Relazione delinea e monitora l’andamento di dette misure e fornisce un quadro dei
principali risultati conseguiti. Le performance economiche delle imprese innovative hanno
registrato nel 2020 e nei primi mesi del 2021 risultati molto positivi. Queste hanno
dimostrato una buona capacità di risposta alla crisi pandemica.
Nel 2020 il numero di iscrizioni nella sezione speciale del registro delle imprese è cresciuto rispetto al 2019 del 10% per le startup innovative e del 31,4% per le PMI innovative. Il numero di imprese
innovative è continuato a crescere nel 2021 posizionandosi, alla fine di settembre, a
13.999 start-up innovative (+16,8%) e a 2.066 PMI innovative (+15,5%). Il contributo di
queste realtà è stato apprezzabile anche dal punto di vista dell’occupazione che ha visto
un incremento del 40,5%.
Il Governo conferma l’impegno a stimolare il potenziale di innovazione che start-up e PMI
innovative possono generare a supporto della trasformazione delle filiere nazionali, nel
quadro della doppia transizione, digitale ed ecologica.
Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avrà ruolo fondamentale in questo
ambito; dei 235 miliardi di euro totali circa il 27% è finalizzato allo stimolo di
innovazione e digitalizzazione.