Abbiamo già scritto di come è composto il tessuto delle aziende italiane cioè di piccole e medie imprese e di come queste imprese sono soprattutto di stampo familiare (vedi articolo “Piccole imprese italiane: come superare la sfida della trasparenza e competere nel mercato globale”)
L’osservazione che si fanno spesso alcuni imprenditori è questa: è logico parlare di modelli di gestione a imprenditori che gestiscono piccole realtà, fosse anche un piccolo ristorante?
La risposta non può che essere affermativa e il perché è molto semplice, le grandi imprese già lo fanno da tempo!
Facciamo un esempio: qualcuno pensa che Mc Donald ’s, Burger King o Starbucks non applicano modelli di gestione? Qualcuno pensa che questi non sono concorrenti del piccolo ristorante o bar sotto casa? Ovviamente no.
Questo sarà lo scenario delle imprese italiane, trovarsi a competere con dei giganti. Per resistere occorre studiare e applicare modelli di gestione di strategia e modelli di gestione finanziaria.
Uno dei tanti modelli che il consulente strategico potrebbe utilizzare è quello delle 5 forze di Porter.
Le cinque forze di Porter sono una teoria sviluppata dal professor Michael Porter dell’Università di Harvard per analizzare l’ambiente competitivo e determinare la sua attrattività per le imprese che operano al suo interno. Questa teoria è ampiamente utilizzata nel campo della strategia aziendale per valutare la posizione competitiva di un’azienda rispetto ai suoi concorrenti e per sviluppare una strategia efficace per aumentare la sua quota di mercato. Quali sono le 5 forze da velutare?
- La minaccia di nuovi entranti
La prima forza di Porter riguarda la minaccia di nuovi entranti nel mercato. Questo si riferisce alla facilità con cui nuove imprese possono entrare nel mercato e competere con quelle già esistenti. Se è relativamente facile entrare, ci sarà una maggiore concorrenza e le imprese esistenti dovranno affrontare una minaccia maggiore. D’altra parte, se è difficile entrare, le imprese esistenti avranno un vantaggio competitivo e saranno in grado di mantenere le loro quote di mercato.
- La minaccia dei prodotti sostitutivi
La seconda forza di Porter riguarda la minaccia dei prodotti sostitutivi. Questo si riferisce alla disponibilità di prodotti alternativi che possono soddisfare le stesse esigenze dei clienti. Se ci sono molti prodotti sostitutivi disponibili, le imprese dovranno affrontare una maggiore concorrenza e potrebbero perdere quote di mercato. Se, d’altra parte, ci sono pochi prodotti sostitutivi disponibili, le imprese avranno un vantaggio competitivo e saranno in grado di mantenere le loro quote di mercato.
- Il potere negoziale dei fornitori
La terza forza di Porter riguarda il potere negoziale dei fornitori. Questo si riferisce alla capacità dei fornitori di influire sui prezzi e sulle condizioni di vendita delle loro materie prime o servizi. Se i fornitori hanno un forte potere negoziale, possono aumentare i prezzi e ridurre la qualità dei loro prodotti e servizi, mettendo a rischio la redditività delle imprese che dipendono da loro. Se i fornitori hanno un debole potere negoziale, le imprese avranno un vantaggio competitivo e saranno in grado di negoziare prezzi migliori e condizioni di vendita più favorevoli.
- Il potere negoziale dei clienti
La quarta forza di Porter riguarda il potere negoziale dei clienti. Questo si riferisce alla capacità dei clienti di influire sui prezzi e sulle condizioni di vendita dei prodotti e servizi delle imprese. Se i clienti hanno un forte potere negoziale, possono richiedere prezzi più bassi e condizioni di vendita migliori, riducendo la redditività delle imprese. Se, d’altra parte, i clienti hanno un debole potere negoziale, le imprese avranno un vantaggio competitivo e saranno in grado di mantenere prezzi più alti e condizioni di vendita più favorevoli.
- La rivalità tra le imprese esistenti
La quinta forza di Porter riguarda la rivalità tra le imprese esistenti nel mercato. Questo si riferisce al livello di concorrenza tra le imprese esistenti, che può essere influenzato da fattori come il numero di concorrenti, la loro dimensione e la loro strategia di marketing. Se la rivalità tra le imprese esistenti è alta, le imprese dovranno affrontare una maggiore concorrenza e potrebbero essere costrette a ridurre i prezzi e le condizioni di vendita per mantenere la loro quota di mercato. Se la rivalità è bassa, le imprese avranno un vantaggio competitivo e saranno in grado di mantenere prezzi più alti e condizioni di vendita più favorevoli.
Le 7S di McKinsey: il modello segreto per il successo dell’impresa
Le cinque forze di Porter sono quindi uno strumento per valutare l’ambiente competitivo di un’impresa e sviluppare una strategia aziendale efficace. Comprendere queste forze e la loro interazione può aiutare le imprese a identificare le loro opportunità e le loro sfide e a sviluppare una strategia che le renda competitivi sul mercato.
In conclusione, è importante capire che la strategia è una materia importantissima, spesso ignorata, a cui occorre investire tempo prima di ogni altra perché è la bussola che indica la rotta aziendale e racchiude una serie di ragionamenti che si trasformeranno in numeri da inserire nella pianificazione finanziaria.
Fabio Messere, finanzialista