Il primo passo è partire dal budget delle vendite. Questo è uno strumento fondamentale per le aziende che desiderano pianificare e gestire le proprie attività di vendita in modo efficace. Si tratta di un documento che indica le previsioni di vendita di un’azienda per un determinato periodo di tempo, solitamente un anno fiscale ed è un componente essenziale del processo di pianificazione aziendale.
Inoltre, il budget delle vendite aiuta a valutare la performance dell’azienda e a prendere decisioni strategiche sulla base dei risultati ottenuti.
Per creare un budget delle vendite efficace, l’azienda deve considerare diversi fattori, tra cui:
- Analisi del mercato: l’azienda deve analizzare il mercato di riferimento per comprendere le tendenze del settore, la concorrenza e i bisogni dei clienti. Ovviamente, dato fondamentale da tenere in considerazione è lo storico, che permette di avere un dato certo dal quale partire.
- Stima del fatturato atteso: l’azienda deve stabilire il fatturato atteso per il periodo di riferimento, tenendo conto delle previsioni di vendita e delle previsioni di crescita del mercato. In questa fase è essenziale capire se il mercato di riferimento è soggetto a stagionalità, in modo da ripartire il dato del fatturato sui 12 mesi non in modo uguale, ma seguendo appunto le oscillazioni del settore.
- Identificazione delle azioni necessarie: l’azienda deve individuare le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di vendita, come ad esempio l’implementazione di nuove strategie di marketing o la formazione dei dipendenti addetti alle vendite. In generale, il processo di creazione del budget delle vendite deve coinvolgere diverse funzioni aziendali, come il reparto vendite, il reparto marketing, il reparto produzione e il reparto finanziario.
Una volta individuato il fatturato, è fondamentale parametrizzare tutti i costi, facendo un’attenta divisione tra costi fissi e variabili. I costi fissi sono quelli che non variano in base alla quantità di prodotto o servizio che l’azienda produce o vende. In altre parole, i costi fissi rimangono gli stessi, indipendentemente dal volume di vendite o dalla quantità di produzione.
I costi variabili, invece, sono quei costi che variano in base alla quantità di prodotto o servizio che l’azienda produce o vende. In altre parole, i costi variabili aumentano o diminuiscono in base alla quantità prodotta o venduta.
La distinzione tra costi fissi e costi variabili è importante perché consente all’azienda di calcolare il punto di pareggio, ossia il livello di vendita a cui i ricavi coprono esattamente i costi totali dell’azienda, inclusi i costi fissi e variabili. Inoltre, la conoscenza dei costi fissi e variabili aiuta l’azienda a prendere decisioni di gestione finanziaria, la scelta delle strategie di marketing o la valutazione della fattibilità di nuovi progetti o investimenti. L’analisi dei costi partirà sempre dallo storico, aggiungendo o sottraendo eventuali variazioni in base alle strategie adottate. Le variazioni dovranno considerare anche fattori esterni come l’inflazione e l’incremento dei tassi di interesse, che hanno un impatto sempre più significativo nell’economia attuale.
Infine, una volta definito il budget, sarà essenziale il suo monitoraggio e revisione: l’azienda deve monitorare costantemente il budget, per valutare l’efficacia delle strategie adottate e apportare eventuali modifiche: ogni scostamento, positivo o negativo, analizzato mese dopo mese, permetterà correggere il business con le giuste tempistiche.