Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di aprile. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle in formato pdf del “modello di lettura”, contenenti i dati aggregati con i confronti “di mese” (aprile 2021 vs aprile 2022) e “di periodo” (gennaio-aprile 2021 vs gennaio-aprile 2022)
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Il confronto effettuato su un breve periodo potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19.
Ciò premesso, nel primo quadrimestre del 2022 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”), un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di aprile sono state 254.493, in aumento del 48,1% rispetto alle 171.870 del primo quadrimestre del 2021 (+47,7% rispetto alle 172.319 del periodo gennaio-aprile 2020 e +20,8% rispetto alle 210.720 del periodo gennaio-aprile 2019).
I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo quadrimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 152.859 del 2021 ai 230.357 del 2022 (+50,7%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 27,0%, da 19.011 a 24.136.
Nello scorso mese di aprile il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +44,3% nella gestione Industria e servizi (dai 145.569 casi del 2021 ai 210.039 del 2022), un -3,3% in Agricoltura (da 8.218 a 7.946) e un +101,9% nel Conto Stato (da 18.083 a 36.508). Si osservano incrementi generalizzati in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+160,5%), nella Sanità e assistenza sociale (+127,8%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+102,2%).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+65,2%), seguito da Isole (+63,1%), Nord-Ovest (+57,7%), Centro (+47,9%) e Nord-Est (+29,5%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+112,4%), la Liguria (+78,9%) e l’Abruzzo (+74,7%).
L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +72,1% (da 67.155 a 115.567 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +32,7% (da 104.715 a 138.926). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+51,6%), sia quelli extracomunitari (+32,8%) e comunitari (+25,7%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di aprile sono state 261, 45 in meno rispetto alle 306 registrate nel primo quadrimestre del 2021 (19 in meno rispetto alle 280 del periodo gennaio-aprile 2020 e 42 in meno rispetto alle 303 del periodo gennaio-aprile 2019).
A livello nazionale i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per il primo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 48 a 70, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 258 a 191. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 263 a 219 denunce) e il Conto Stato (da 18 a 11), mentre l’Agricoltura ha registrato sei casi in più (da 25 a 31).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nel Centro (da 56 a 58) e un decremento di 40 casi al Sud (da 87 a 47), di sei nel Nord-Ovest (da 80 a 74) e di uno nel Nord-Est (da 66 a 65). Nelle Isole il dato è stabile, con 17 decessi in entrambi i periodi. Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano le Marche (+5 casi mortali), la Lombardia (+3) e le province autonome di Trento (+3) e Bolzano (+2). I maggiori decrementi, invece, sono quelli della Campania (-15), dell’Abruzzo (-10) e del Molise (-6).
Il calo rilevato tra i primi quadrimestri del 2021 e del 2022 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 29 a 28, sia soprattutto a quella maschile, che scende da 277 a 233. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 267 a 217 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 10 a 15) e stabili quelle degli extracomunitari (29 in entrambi i periodi). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra gli under 45 (da 71 a 93 casi) e i decrementi per i 50-64enni (da 172 a 114).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre 2022 sono state 19.287, in aumento di 658 casi (+3,5%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (4.519 casi in più, per un incremento percentuale del 30,6%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.937 casi in meno, con una riduzione del 9,1%, rispetto al periodo gennaio-aprile 2019).
I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno mostrano un aumento per il primo quadrimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+3,7%, da 15.278 a 15.848 casi) e Agricoltura (+2,9%, da 3.175 a 3.268), mentre il Conto Stato fa registrare una flessione (-2,8%, da 176 a 171). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nel Nord-Ovest (+10,9%), nelle Isole (+9,2%), nel Sud (+6,8%) e nel Centro (+2,5%), e un decremento nel Nord-Est (-4,6%).
In ottica di genere si rilevano 701 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 13.610 a 14.311 (+5,2%), e 43 in meno per le lavoratrici, da 5.019 a 4.976 (-0,9%). Nel complesso, l’aumento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani, passate da 17.281 a 17.848 (+3,3%), e dei comunitari, da 399 a 501 (+25,6%), mentre quelle degli extracomunitari risultano in calo, da 949 a 938 (-1,2%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
TABELLE DI DETTAGLIO
· Infortuni sul lavoro: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile
· Malattie professionali: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile