Nel 2020 sono in diminuzione sia i titoli pubblicati (-2,6% sul 2019) sia le tirature (-7,2%). Resta sostanzialmente stabile il prezzo medio di copertina mentre aumenta la distribuzione mediante i canali on-line.
Il 41,4% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, dato in lieve aumento rispetto al 2019 (+3%). Il 73,6% dei lettori legge solo libri cartacei, il 9,4% solo e-book o libri on line mentre lo 0,3% ascolta solo audiolibri. Il 16,6% utilizza più di un supporto per la lettura (libro cartaceo, digitale, audiolibro).
-2,6%
La diminuzione della produzione libraria rispetto al 2019
Sono 82.719 le opere librarie pubblicate. 47,9%
Opere pubblicate a stampa disponibili in formato
e-book
78,1%
La percentuale di lettori tra 6 e i 18 anni con genitori lettori
Il 36,3% legge anche se i genitori non sono lettori.
Editoria, un settore fortemente eterogeneo
Il 2020 ha messo a dura prova il comparto di fronte all’irrompere dell’emergenza pandemica. Nonostante tutto, a differenza di altri settori nei quali l’offerta culturale e di spettacolo è stata fortemente colpita, le imprese e istituzioni che svolgono attività editoriale hanno mostrato una sostanziale tenuta.
Nel 2020 sono 1.735 le imprese e istituzioni censite che producono libri a stampa come attività principale . Di queste, il 9,5% sono enti o istituzioni non profit e il 6,4% non ha pubblicato alcuna opera (4,2% nel 2019). Tra gli editori attivi nel 53,0% dei casi si tratta di “micro-editori” (con una tiratura di non più di 5mila copie), nel 38,1% di piccoli editori (tiratura massima di 100mila copie), nel 6,8% di medi editori (tiratura non superiore a un milione di copie) mentre il 2,1% è costituito da grandi editori (tiratura superiore a un milione di copie) .
I “grandi” editori realizzano quasi un terzo (30,2%) della produzione libraria in termini di opere pubblicate e il 71,3% in termini di tiratura. Accanto agli operatori di maggiori dimensioni, l’ampia e variegata platea di piccoli, micro e medi editori contribuisce per il 69,8% all’offerta dei titoli pubblicati e per quasi un terzo (28,7%) alla tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato rispettivamente 9 e 46 titoli nell’anno, i medi editori hanno prodotto 228 opere librarie e le grandi case editrici 780.
Leggero calo delle opere pubblicate e della tiratura ma l’offerta editoriale tiene
Con 82.719 opere librarie pubblicate, il 2020 evidenzia una lieve flessione della produzione editoriale nel primo anno segnato dal Covid-19 (-2,6% in totale). La diminuzione delle opere riguarda soprattutto la pubblicazione di edizioni successive (-6,8% sul 2019), mentre c’è una lieve diminuzione delle nuove edizioni (-2,2%) e delle ristampe (-2,1%).
La flessione è maggiore in termini di quantità di copie stampate: il calo della tiratura complessiva rispetto al 2019, pari al 7,2%, ha coinvolto soprattutto le nuove edizioni (-9,3%) e le edizioni successive
(-13,4%), mentre ha inciso lievemente sulle ristampe (-2,0%), segno di una maggiore valorizzazione del catalogo da parte degli editori. Viceversa, il genere più colpito in termini di tiratura, rispetto al 2019, è quello scolastico (-28,2%). Le opere di genere per ragazzi (comprendenti quelle per bambini) evidenziano invece un forte incremento (+16,5%). In controtendenza anche la micro editoria che manifesta un aumento sia delle opere pubblicate (+12,9%) sia della tiratura complessiva (+8,8%) .
L’iniziale chiusura delle librerie, e le misure di contrasto alla pandemia adottate nel corso dell’anno, hanno portato una quota di invenduto appena più alta dell’anno precedente: nel 2020 il 24,8% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati (22,1% nel 2019). Tale quota è maggiore per i micro (27,5%) e i piccoli editori (20,1%), abbastanza significativa per i medi (13,5%) e molto più contenuta (solo il 6,3%) per i grandi editori.
PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI NEL 2020: I NUMERI CHIAVE
INDICATORE VALORE ASSOLUTO VARIAZIONE PERCENTUALE ANNO 2019
EDITORI E PRODUZIONE DI LIBRI
Opere pubblicate 86.719 – 2,6
Copie stampate (in migliaia) 173.404 – 7,2
Opere scolastiche pubblicate 9.529 – 3,6
TIPOLOGIA OPERE
Prime edizioni 48.432 – 2,2
Edizioni successive 6.719 – 6,8
Ristampe 27.658 – 2,1
LETTURA DI LIBRI (persone di 6 anni e più) (in migliaia)
Lettori/lettrici 23.593 +3,0
Lettori/lettrici di libri cartacei 21.221 +1,1
Lettori/lettrici di e-book/libri on line 5.776 +16,4
Persone che ascoltano audiolibri 999 +64,0
Di genere “varia” otto opere su dieci
Le opere librarie del genere “varia” dominano l’offerta (79,1%), le opere scolastiche sono l’11,5% e quelle per ragazzi costituiscono il 9,4% dei titoli pubblicati (Figura 1).
In termini di tiratura, le opere scolastiche e per ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: circa una copia stampata su cinque è riconducibile all’editoria scolastica (22,6% della tiratura) e ai libri per ragazzi (18,7%). In particolare, tra le pubblicazioni per ragazzi si ha un’elevata incidenza di opuscoli, pari al 40,5% del totale, in buona parte pubblicazioni destinate a un pubblico di bambini.
Quanto ai contenuti editoriali prevalgono i testi letterari moderni (25,7%), un’ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali: gli oltre 18mila romanzi e racconti pubblicati rappresentano da soli il 22,5% dei titoli e il 26,0% delle copie stampate.
Nel 14,5% dei casi i diritti di edizione delle opere librarie sono stati acquistati all’estero: si tratta di oltre 10mila titoli, in prevalenza narrativa moderna, stampati in quasi 40 milioni di copie (quasi un quarto della produzione complessiva). É invece ancora residuale la quota di opere i cui diritti di edizione sono stati venduti all’estero; si tratta solo dell’1,6% della produzione libraria italiana, per un totale di quasi 7 milioni di copie stampate .
Oltre un libro di narrativa per ragazzi su tre (34,8%) è tradotto da una lingua straniera, con una netta prevalenza dell’inglese (20,0%). La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria di “varia” ed è pari al 16,3% dei titoli pubblicati.
A fronte di una produzione e di una tiratura quantitativamente limitate, i piccoli editori tendono a orientarsi verso target di lettori molto specifici, grazie a una maggiore specializzazione tematica delle proposte editoriali. Complessivamente l’incidenza degli editori specializzati con una produzione tendenzialmente monotematica è pari al 41,4% del totale, ma è quasi la metà per i micro-editori (46,1%), circa un terzo per i piccoli (36,7%) e medi (31,7%) e quasi un quinto per i grandi (18,8%).
In aumento la diffusione del formato e-book
L’offerta editoriale sta integrando sempre di più la produzione cartacea con quella digitale: nel 2020 quasi la metà (47,9%) delle opere pubblicate a stampa è resa disponibile anche in versione e-book; di queste una su cinque presenta contenuti e/o funzionalità aggiuntive (20,8%).
Rispetto al 2019, la versione digitale si è particolarmente diffusa per i libri pubblicati da micro (+3,9%) e piccoli editori (+4,7%) mentre è in calo per le edizioni successive (-10,5%) e quelle scolastiche
(-4,6%) .
Le opere di genere scolastico costituiscono comunque un caso a parte e rappresentano sempre quelle con la maggior quota in versione digitale su quella cartacea (63,2%) e con maggiori funzionalità aggiuntive rispetto alla semplice copia in digitale della versione cartacea (92,8%).
FIGURA 1. TITOLI PUBBLICATI E TIRATURA PER GENERE. Anno 2020, valori percentuali
Non solo e-book: si arricchisce la pluralità di offerta editoriale in digitale
Nel primo anno di emergenza Covid-19, la pubblicazione di opere soltanto in digitale ha rappresentato un’alternativa strategica valorizzata dagli editori per raggiungere il pubblico di lettori. Nel 2020 l’8,9% degli editori ha dichiarato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea (+3,7% rispetto l’anno precedente), per un totale di 2.113 opere.
Questa modalità di pubblicazione è per la prima volta presente con frequenze non trascurabili anche tra gli operatori di minore dimensione: 6,4% micro e 10,8% piccoli editori, a fronte del 18,3% dei medi e del 18,8% dei grandi editori . Questa tipologia di pubblicazione riguarda inoltre l’8,1% degli editori che nel 2020 non hanno pubblicato alcun titolo in formato cartaceo.
Gli editori tendono inoltre a integrare la propria offerta digitale con un’ampia gamma di prodotti e servizi che sfruttano diverse forme di fruizione dei contenuti editoriali e valorizzano l’interattività a fini pedagogico-educativi: digitalizzano i testi in catalogo (21,9% degli editori); collaborano con piattaforme online per la fruizione di audiolibri (16,8%), producono o sviluppano forme di collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5,8%), sviluppano piattaforme educative digitali, materiali e supporti interattivi per la didattica via web (5,6%) e sono impegnati direttamente nella produzione di podcast (5,1%) e di audiolibri (4,8%). Queste attività, precedentemente prerogativa dei grandi editori, nel 2020 sono state valorizzate anche da operatori di media e piccola dimensione.
Il fatturato derivante dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) non supera il 10% del totale per il 90,3% degli editori e risulta ancora contenuto indipendentemente dalla dimensione d’impresa; soltanto per il 18,8% dei grandi editori arriva a rappresentare tra l’11 e il 50% del fatturato totale.
Nell’anno della pandemia balzo di canali on-line italiani e librerie indipendenti
Le misure di contrasto alla pandemia adottate nel corso del 2020 hanno contribuito a dirottare la vendita di libri sia verso gli store on-line italiani (63,5%) sia verso le librerie indipendenti (59,5%). Laddove è stato possibile, sono stati valorizzati i canali di vendita diretta attraverso l’acquisto per corrispondenza, la vendita tramite il proprio sito internet o presentazioni (47,8%).
Dall’altro lato i canali di commercializzazione più tradizionali legati alle librerie di catena (32,3%), gli store on-line stranieri (16,1%) e i punti vendita generici (5,2%) sono quelli per i quali, rispetto al 2019, è diminuita la quota di fatturato ricavata . Inoltre, il periodo di chiusura delle librerie all’interno della GDO e la sospensione degli eventi hanno ridotto le possibilità di commercializzazione e distribuzione dei prodotti editoriali.
Tra i canali di distribuzione ritenuti più importanti per il futuro del settore editoriale figurano sempre le librerie indipendenti (62,7%), gli store on-line italiani (62,0%) e la vendita diretta (50,9%).
FIGURA 2. CANALI DI COMMERCIALIZZAZIONE UTILIZZATI E RITENUTI STRATEGICI. Anno 2020, valori percentuali sul totale degli editori
Prezzi di copertina stabili
Nel 2020 il costo medio di un libro cartaceo è pari a 20,05 euro (+0,21 centesimi rispetto al 2019). I titoli dei grandi editori hanno un prezzo di copertina mediamente più basso (16,50 euro). Quasi la metà della produzione libraria (47,6%) è costituita da opere con un prezzo non superiore a 15 euro mentre il 28,8% dei titoli ha un prezzo compreso tra 10 e 15 euro.
In termini economici, il valore totale della produzione corrispondente ai libri pubblicati nel 2020 è pari a 3,5 miliardi di euro, cui contribuiscono in misura differente le diverse tipologie di editori: i grandi editori per il 69,0%, i medi per il 23,0%, i piccoli e i micro per il rimanente 8,1%.
Il valore della produzione è per quasi la metà (48,5%) rappresentata dai libri di “Varia Adulti”, per il 39,4% è riconducibile all’editoria scolastica e per poco più di un decimo del totale (12,1%) riguarda l’editoria scolastica.
Si arricchiscono le iniziative editoriali on-line e off-line
In conseguenza dell’emergenza pandemica, durante il 2020 molti editori hanno cercato di realizzare in digitale alcune attività svolte prima in presenza e promosso iniziative per mantenere e rafforzare il legame con il territorio e con il proprio pubblico, soprattutto con i target di utenza più fragili e vulnerabili.
Un editore su due (50,0% in totale, 75,0% grandi, 73,1% medi, 60,2% piccoli, 45,1% micro) ha organizzato presentazioni on-line dei libri pubblicati e circa uno su cinque ha partecipato da remoto a saloni/festival on line in Italia e/o all’estero (22,7% in totale, 62,5% grandi, 50,0% medi, 27,3% piccoli e 18,0% micro).
La quota di partecipazione a saloni/festival in presenza è più ridotta (16,1% in totale, 28,1% grandi, 18,3% medi, 22,2% piccoli e 13,5% micro) ma non del tutto scomparsa. Allo stesso tempo un editore su dieci (11,0%) ha attivato reti con librerie indipendenti per la vendita e consegna di libri a domicilio e il 14,8% ha donato libri alle biblioteche scolastiche nell’ambito dell’iniziativa #ioleggoperchè.
Sono state avviate iniziative di supporto ai docenti, quali l’accesso gratuito a webinar, servizi per la didattica (11,1% in totale, 40,6% grandi, 30,8% medi) e servizi di download e ascolto gratuito verso persone con disabilità (5,2% in totale, 28,1% grandi, 22,1% dei medi).
Si è cercato inoltre di continuare a realizzare le attività di natura editoriale più consuete, quali l’organizzazione di premi e concorsi letterari (20,0%) e corsi di formazione (11,3%).
FIGURA 3. ATTIVITÁ EDITORIALI SVOLTE NEL 2020. Anno 2020, valori percentuali sul totale degli editori
Fatturato in calo per due terzi degli editori
A conclusione del 2020, il bilancio complessivo dichiarato dagli editori in termini di perdita del fatturato è meno drammatico rispetto a preoccupazioni e incertezze manifestate nei momenti più critici dell’anno, a conferma della capacità di reazione degli operatori del settore.
Il 65,7% degli editori rispondenti ha riscontrato una variazione di fatturato nel 2020 rispetto all’anno 2019: uno su cinque (22,2%) ha dichiarato una riduzione non superiore a un quarto del fatturato, il 23,3% tra il 25 e il 50% e il 20,3% un calo pari o superiore alla metà del fatturato dell’anno precedente.
Complessivamente, la quota di editori che a fine anno hanno dichiarato un calo del proprio fatturato risulta inferiore di 26 punti percentuali rispetto alle previsioni fatte dagli stessi rispondenti tra maggio e settembre del 2020. Inoltre, il 16,9% degli editori ha dichiarato di non aver subito alcuna riduzione del fatturato e il 14,9% ha sostenuto di aver aumentato il proprio fatturato rispetto al 2019 .
In base alle dichiarazioni degli editori, la variazione di fatturato tra il 2019 e il 2020 sarebbe inversamente proporzionale alle dimensioni d’impresa: i micro e piccoli editori sono quelli che lamentano più frequentemente una perdita di fatturato (69,7% dei micro editori, 60,7% piccoli, 54,9% medi e 56,7% dei grandi). Al contrario coloro che dichiarano di non aver avuto alcuna riduzione del fatturato o di averlo addirittura aumentato sono il 26,8% dei micro editori, il 38,9% dei piccoli, il 44,1% medi e il 43,3% dei grandi.
Le principali motivazioni indicate per la diminuzione del fatturato sono: la chiusura delle librerie durante il lockdown di marzo-aprile 2020 (per il 43,3%), la sospensione/cancellazione di eventi, fiere, festival, saloni della lettura (35,2%) e la diminuzione delle opere pubblicate (16,0%) .
L’incremento del fatturato viene invece ricondotto a un aumento delle vendite di libri attraverso gli store on-line (8,1%), a una maggiore vendita dei libri in catalogo (6,6%) o delle novità editoriali (4,2%) .
Secondo gli editori i principali fattori di criticità per il settore sono la chiusura delle librerie indipendenti (41,8%) e il calo dei consumi per via della situazione economica generale (41,8%). Il 31,0% teme, inoltre, la sospensione degli eventi letterari e delle manifestazioni promozionali (fiere, festival, saloni della lettura, ecc.) per motivi legati al prolungarsi dell’emergenza pandemica e il 29,8% vede con preoccupazione lo spostamento delle vendite dei libri verso i grandi store on-line. Tra i timori espressi vi è inoltre l’aumento della pirateria digitale, indicata tra le principali criticità dal 7,1% degli operatori del settore .
Queste indicazioni risultano condivise in modo generalizzato e non riflettono particolari differenze rispetto alla dimensione dell’editore, mentre la preoccupazione per la diffusione del self-publishing risulta sentita particolarmente dai micro e piccoli operatori (13,0% in totale; 15,3% per i micro-editori, 12,1% piccoli, 1,9% medi) e la crisi delle librerie delle grandi catene nei centri storici delle grandi città costituisce una minaccia soprattutto per i medi-grandi editori (12,1% in totale, 46,9% per i grandi, 25,0% medi, 16,3% piccoli e 7,5 % micro editoria).
FIGURA 4. EDITORI PER VARIAZIONE DEL FATTURATO RISPETTO AL 2019. Anno 2020, valori percentuali per tipo di editore
Novità per organizzazione del lavoro, strategie e offerta di contenuti editoriali
A seguito dell’emergenza Covid-19 i fattori sui quali gli editori sono intervenuti o intendono intervenire in futuro riguardano diversi ambiti: per la parte dell’organizzazione del lavoro quasi uno su quattro punta al potenziamento dello smart-working (il 23,1%) e circa uno su dieci prospetta un ridimensionamento del personale e/o delle collaborazioni esterne (12,2%) e/o interventi di formazione e riqualificazione del personale (10,5%) .
Per fare fronte alla crisi che ha colpito la distribuzione attraverso i tradizionali canali fisici e di promozione della lettura il 64,0% punta al potenziamento dei canali di vendita on-line, il 23,1% prospetta un ampliamento dell’offerta di opere in formato digitale (ebook, audiolibri, podcast) e il 52,3% mira a una maggiore presenza sui canali social (Facebook, Instagram, Twitter).
Rimane sempre un punto cardine lo sviluppo di una maggiore presenza editoriale sul territorio, sia attraverso la collaborazione con le librerie indipendenti per la vendita e la consegna a domicilio (per il 20,3% degli editori) e sia mediante investimenti in attività di promozione della lettura nel territorio (per il 18,8%).
Infine, una quota rilevante di operatori punta a ricalibrare l’offerta editoriale mediante l’individuazione di nuovi target di lettori (il 23,8%) mentre il 9,3% dichiara l’abbandono o un ridimensionamento dell’attività editoriale libraria .
FIGURA 5. INTERVENTI RITENUTI STRATEGICI A SEGUITO DELL’EMERGENZA COVID-19. Anno 2020, valori percentuali sul totale degli editori (erano possibili più risposte)
Lettori di libri, la quota più alta tra le ragazze teen-ager
Nel 2020 aumenta leggermente la quota dei lettori rispetto all’anno precedente: sono il 41,4% delle persone di 6 anni e più (+1,4 punti percentuali). A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo e tornare, nel 2016 (40,5%), intorno al livello del 2001. Si registra stabilità fino al 2019 e poi una crescita nel 2020 (Figura 6).
La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani: ha letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali il 58,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Tuttavia, in questa fascia di età i lettori sono diminuiti negli ultimi 10 anni di 6,8 punti percentuali.
Tra uomini e donne continua a persistere un divario rilevante. Nel 2020 la percentuale delle lettrici è del 46,4%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2019, e quella dei lettori è al 36,1%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 24 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto la media nazionale dopo i 60 anni, mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% tranne che per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (Figura 7).
Istruzione e territorio, i fattori che incidono sulla lettura
Il livello di istruzione si conferma l’elemento determinante: legge libri il 72,8% dei laureati (75,0% nel 2015), il 49,1% dei diplomati e solo il 26,8% di chi possiede al più la licenza elementare.
L’abitudine alla lettura continua ad essere più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro il 48,2% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 48,5% di quelle del Nord-est, il 44,3% delle regioni del Centro e il 29,2% dei residenti al Sud. Nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia (29,5%) e Sardegna (40,7%). Rispetto al 2019 i lettori aumentano di 4 punti percentuali nel Lazio e di 3,7 punti in Sicilia.
La tipologia comunale è un ulteriore elemento discriminante, legato in parte alla maggior presenza di librerie e biblioteche nei centri di grandi dimensioni: l’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro dell’area metropolitana, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti (49,9%) mentre la quota scende al 35,6% nei Comuni con meno di 2mila abitanti.
FIGURA 6. PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO ALMENO UN LIBRO PER MOTIVI NON STRETTAMENTE SCOLASTICI O PROFESSIONALI NEI 12 MESI PRECEDENTI L’INTERVISTA
Anni 2000-2020, valori percentuali
Resistono i lettori forti
Nel 2020, poco meno della metà dei lettori (44,6%) dichiara di aver letto al più tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista, dato stabile rispetto al 2019; si tratta dei così detti “lettori deboli” tra i quali si ritrovano poco meno della metà dei lettori maschi (48,5%) e delle persone tra 11 e 14 anni (47,2%). Il 15,2% si annovera tra i “lettori forti” (con almeno 12 libri letti nell’ultimo anno), valore stabile rispetto al 2019. La maggiore propensione delle donne alla lettura si ritrova anche nell’intensità della lettura: il 16,7% dichiara di leggere in media un libro al mese contro il 13,3% degli uomini.
La lettura un’abitudine di famiglia
La lettura è fortemente influenzata dall’ambiente familiare: i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno questa abitudine. Tra chi ha entrambi i genitori lettori è pari al 78,1% la quota di ragazzi di 6-18 anni che legge; si attesta al 64,5% se è solo la madre ad avere l’abitudine alla lettura e al 63,8% se è solo il padre. La percentuale di lettori di 6-18 anni scende, invece, al 36,3% se entrambi i genitori non sono lettori di libri.
FIGURA 7. PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO ALMENO UN LIBRO PER MOTIVI NON STRETTAMENTE SCOLASTICI/PROFESSIONALI NEI 12 MESI PRECEDENTI L’INTERVISTA PER CLASSE DI ETÀ
Anno 2020, valori percentuali
In aumento la lettura digitale, si riduce il divario tra Nord e Sud
Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2020, 5 milioni 776mila persone hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online (il 10,1% della popolazione di 6 anni e più, pari al 24,5% dei lettori); tale quota è in aumento significativo rispetto all’8,7% rilevato nel 2019.
Se si aggiungono anche gli utenti regolari di Internet che dichiarano di avere scaricato dalla Rete tali prodotti digitali il numero sale a circa 7 milioni 951mila, ossia il 13,9% della popolazione di 6 anni e più (11,9% nel 2019). È pari, quindi, a circa 2 milioni 175mila la quota di quanti, pur non avendo letto e-book/libri on line nell’ultimo anno, dichiarano di averli scaricati dalla Rete, molto probabilmente per altri familiari o amici o per leggerli in seguito.
Sono invece 21 milioni 221mila i lettori di libri cartacei (il 37,2% della popolazione di 6 anni e più, pari all’89,9% dei lettori), e circa un milione gli utilizzatori di audiolibri (l’1,8% della popolazione di 6 anni e più e il 4,2% dei lettori). L’utilizzo di tali dispositivi per la lettura, seppur ancora residuale, è più che raddoppiato negli ultimi 3 anni (riguardava lo 0,8% della popolazione nel 2018).
Analizzando l’utilizzo esclusivo o combinato dei diversi dispositivi per la lettura, si osserva che quasi tre lettori su quattro (73,6%) hanno letto solo libri cartacei, il 9,4% solo e-book/libri on line mentre lo 0,3% ha ascoltato solo audiolibri. La quota di chi ha utilizzato diverse tipologie di supporto si attesta soltanto al 16,6%, a testimonianza del persistere di “abitudini forti” tra i lettori, che si polarizzano ancora prevalentemente sull’utilizzo esclusivo del cartaceo.
La lettura di libri in formato digitale (in modo esclusivo o complementare a quella di libri cartacei) è più diffusa tra i giovani lettori di 15-34 anni e molto meno nelle fasce di età successive, quasi sparendo dopo i 75 anni. Viceversa, la lettura esclusiva di libri cartacei è più diffusa tra i bambini fino a 10 anni, diminuisce a partire dalla fascia di età successiva per poi crescere nuovamente tra gli over 44.
La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le donne (75,3% contro il 71,3% degli uomini), mentre quella di e-book/libri online è maggiore tra gli uomini (12,2% contro il 7,3% delle lettrici). Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, meno nelle altre.
Considerando l’accesso ai libri in formato digitale, pur confermandosi il digital divide territoriale osservato negli anni precedenti (Nord 11,7% contro 8,2% del Mezzogiorno) nel 2020 tale tendenza si attenua grazie alla crescita significativa dell’utilizzo del digitale nel Mezzogiorno (+2,2 punti percentuali), in particolare di chi fa un uso esclusivo di e-book/libri online (+3 punti percentuali).
La lettura di e-book/libri on line si conferma, infine, più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane (13%), rispetto ai Piccoli centri (7,9% nei Comuni fino ai 2mila abitanti).
FIGURA 8. LETTORI DI 6 ANNI E PIÙ PER TIPO DI DISPOSITIVO USATO E CLASSE DI ETÀ.
Anno 2020, valori percentuali
In un giorno medio della Fase 1 della pandemia ha letto libri 1 persona su 4
Ad aprile 2020, durante il lockdown della prima fase dell’emergenza sanitaria, la lettura di libri, quotidiani e riviste ha accompagnato le giornate di più di sei persone su 10 (62,6%), rappresentando la terza attività del tempo libero maggiormente svolta dopo la Tv-Radio (93,6%) e i contatti telefonici/videochiamate con parenti ed amici (74,9%).
In particolare, la lettura di libri ha interessato in un giorno medio settimanale il 26,9% della popolazione di 18 anni e più, con una quota maggiore di donne rispetto agli uomini (30,8% contro 22,7%). Sono stati soprattutto i giovani fino a 34 anni (32%) a dichiarare di aver letto almeno un libro in un giorno medio settimanale della Fase 1. Le quote di lettori sono più basse nelle fasce di età successive.
A dicembre 2020/gennaio 2021, durante la seconda fase della pandemia, l’abitudine alla lettura di libri, quotidiani e riviste nel giorno medio settimanale ha subito una forte contrazione rispetto ad aprile 2020 (48,8%, -14 punti percentuali).
Anche in questa seconda fase pandemica si evidenzia il profilo di un lettore di libri prevalentemente giovane: è pari, infatti, al 29% la quota dei lettori di libri di 18-34 anni, quasi il doppio di quanto osservato tra la popolazione ultra-sessantaquattrenne (15%). Si conferma, inoltre, la differenza di genere in favore delle donne nell’abitudine alla lettura di libri (24,2% donne contro 15,8% uomini).
Sia ad aprile 2020 che a dicembre 2020/gennaio 2021 la maggioranza della popolazione adulta di 18 anni e più si è dedicata in un giorno medio settimanale alla lettura di libri cartacei (21,6% nella Fase 1 e 18,2% nella Fase 2) mentre la lettura su digitale ha riguardato una quota più ridotta di persone (il 7% nella Fase 1 e il 5,1% nella Fase 2).
In entrambi i periodi la maggior parte della popolazione ha letto esclusivamente libri cartacei (19,9% nella Fase 1 e 15,1% nella Fase 2) mentre la quota di lettori di libri solo su supporto digitale è stata pari al 5,3% nella Fase 1 e al 2% nella Fase 2. Infine, pur riguardando una quota ridotta di persone, risulta in lieve aumento a dicembre 2020/gennaio 2021 la prevalenza di chi ha letto sia libri cartacei che e-book/ libri on line (1,7% ad aprile 2020 e 3,1 a dicembre 2020/gennaio 2021).
La lettura di libri su supporto digitale è stata scelta, in un giorno medio settimanale sia della Fase 1 che della Fase 2, più dai giovani adulti fino a 44 anni, mentre è risultata pari alla metà nelle fasce di età successive.
FIGURA 9. PERSONE DI 18 ANNI E PIÙ CHE IN UN GIORNO MEDIO SETTIMANALE DELLA FASE 1 E DELLA FASE 2 DELL’EMERGENZA SANITARIA COVID 19 HANNO LETTO ALMENO UN LIBRO SU CARTA O IN DIGITALE/ON LINE. Aprile 2020 e Dicembre 2020/Gennaio 2021, valori percentuali
Glossario
Indagine sulla produzione libraria
Editore: persona o ente responsabile della pubblicazione di un libro o di un documento. Nell’ambito dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria si considerano, oltre alle case editrici, anche le società, enti e istituzioni che dichiarano di svolgere l’attività di edizione di libri, in qualsiasi formato, come attività principale.
Editori attivi: si definiscono “attivi” gli operatori che pubblicano almeno un’opera libraria nell’anno considerato. Gli editori che, pur non avendo cessato l’attività, non hanno pubblicato titoli nel corso dell’anno considerato si definiscono invece “a produzione nulla”.
Edizione successiva: opera libraria che si distingue dalla prima edizione, anche se pubblicata nello stesso anno, perché presenta modifiche al testo e/o alla veste tipografica.
Genere: variabile utilizzata per descrivere e classificare le opere librarie rispetto al tipo di pubblicazione, al genere di contenuto e al tipo di pubblico al quale si rivolge in via prevalente la pubblicazione. In particolare, ai fini dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria si distinguono: le opere per ragazzi, le opere scolastiche e la “varia adulti”.
Grande editore: si intende l’editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva superiore a un milione di copie.
Libro: pubblicazione non periodica di almeno 49 pagine, escluse le copertine.
Medio editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva compresa tra 100.000 e un milione di copie.
Micro editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva non superiore a 5.000 copie.
Opera in più volumi: ai fini dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria, viene rilevato il numero complessivo dei volumi di cui si compone ciascuna opera editi nell’anno (anche se la loro pubblicazione è iniziata in anni precedenti). L’insieme di più volumi con lo stesso titolo e stessa veste tipografica che trattano la stessa materia, è considerato un’unica opera in più volumi. Inoltre, una collana editoriale non è considerata un’opera in più volumi, ma un insieme di opere diverse.
Opera scolastica: comprendono i libri di testo delle scuole elementari, medie e secondarie superiori; sono esclusi i testi universitari e parascolastici.
Operatore editoriale secondario: società o istituzioni responsabile della pubblicazione di un libro o di un documento che dichiarano di svolgere attività editoriale per la pubblicazione di opere librarie come attività secondaria o occasionale.
Opuscolo: pubblicazione non periodica composta da un numero di pagine compreso tra 5 e 48, escluse le copertine.
Piccolo editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva compresa tra 5.001 e 100.000 copie.
Prima edizione: opera libraria edita per la prima volta in assoluto dall’editore.
Produzione libraria: insieme di opere editoriali a stampa di almeno cinque pagine, pubblicate nel corso di un anno, comprese le pubblicazioni ufficiali dello Stato o di enti pubblici e gli estratti di pubblicazioni. Sono esclusi i prodotti editoriali a carattere prettamente propagandistico e pubblicitario e le pubblicazioni informative come elenchi telefonici, orari ferroviari, cataloghi, listini prezzi, calendari e simili, nonché le opere musicali ove il testo letterario sia di scarsa importanza, le carte geografiche e topografiche non rilegate sotto forma di atlante e gli album con figurine che non contengono un testo narrativo. Sono escluse anche le pubblicazioni effettuate per conto terzi e quelle prodotte da piattaforme di self-publishing. Sono, invece, da comprendere i libri (romanzi rosa, gialli, ecc.) anche se diffusi con cadenza periodica e con numerazione progressiva, attraverso le rivendite dei giornali o altri canali.
Quota di copie invendute: la somma delle rimanenze di magazzino, delle copie rimaste in conto deposito presso le librerie e delle copie rese da librerie o grossisti – escluse le copie distribuite gratuitamente – sul numero complessivo delle copie distribuite nel corso dell’anno di riferimento.
Ristampa: opera libraria che non presenta modifiche al testo e/o alla veste tipografica, rispetto alla precedente edizione.
Tiratura: numero di copie stampate di un’opera libraria.
Varia adulti: categoria costituita dall’insieme delle pubblicazioni indicate dagli editori come “opere di altro genere”, per distinguerle da quelle scolastiche e per ragazzi, e comprensive di testi universitari e parascolastici.
Indagine Aspetti della vita quotidiana
Audiolibro: è la registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più attori, da un lettore (speaker) oppure da un motore di sintesi vocale.
E-book: l’electronic-book o libro elettronico è un libro in formato digitale consultabile utilizzando un lettore e-book (tra i più noti IPad e Smartphone, e in generale ogni PC, tablet o cellulare di ultima generazione abilitato).
Lettori deboli: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto non più di tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Lettori di libri: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Lettori forti: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto 12 e più libri, nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Libro: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intende un prodotto editoriale a carattere non periodico, pubblicato a stampa e/o in formato digitale o un audiolibro.
Libro cartaceo: è costituito da un insieme di fogli di carta, stampati o manoscritti, rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina.
Libro on line: è un libro in formato digitale che è disponibile solo per la lettura su Internet. Si differenzia da un e-book che può essere scaricato e letto localmente su un PC, smartphone o e-reader. Generalmente le informazioni sono presentate in un formato di pagina e le pagine sono normalmente disponibili per la lettura sequenziale (anche se è possibile “passare” a un’altra pagina utilizzando un mouse, una tastiera o altri controller).
Indagine il Diario degli italiani al tempo del Covid-19
Giorno medio settimanale: giorno teorico calcolato come media dei tipi di giorno feriale (lunedì–venerdì), prefestivo (sabato) e festivo (domenica).
Nota metodologica
L’analisi dell’offerta e della domanda di libri in Italia è stata realizzata sulla base dei dati raccolti dall’Istat in tre diverse rilevazioni: l’“Indagine sulla produzione libraria”, l’Indagine campionaria sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” e l’indagine campionaria “il Diario degli italiani al tempo del Covid-19 (I e II wave)”.
Indagine sulla produzione libraria
Obiettivi conoscitivi
L’indagine sulla produzione libraria si pone la finalità di offrire una panoramica sull’offerta di libri in Italia e sulle principali caratteristiche del settore editoriale. Dal 1951 vengono raccolti dati statistici che consentono di descrivere la quantità e le principali caratteristiche dei libri pubblicati nel corso di ciascun anno.
L’indagine rientra tra quelle comprese nel Programma statistico nazionale 2017-2019 aggiornamento 2019 (http://www.sistan.it/index.php?id=52).
Popolazione di riferimento e cadenza
La popolazione di riferimento è composta da tutte le case editrici italiane e gli altri enti, sia pubblici che privati, che svolgono attività di edizione di libri come attività principale.
La rilevazione, svolta con cadenza annuale sull’intero territorio nazionale, ha carattere censuario; ne costituiscono unità eleggibili gli editori che risultano attivi nel corso dell’anno di riferimento, ossia quelli che hanno svolto attività editoriale pubblicando almeno un’opera libraria, nonché quelli inattivi, ossia quelli che hanno sospeso temporaneamente l’attività editoriale, non pubblicando alcuna opera libraria nell’anno di riferimento (definiti “a produzione nulla”).
A complemento ed integrazione di questa popolazione di riferimento, per avere una maggiore copertura dell’unità di analisi costituita dalle opere librarie prodotte, in questa edizione vengono censite anche tutte le aziende e le istituzioni che stampano libri e pubblicazioni come attività secondaria o occasionale e che sono presenti, seppure in modo non continuativo, sul mercato editoriale.
Sono esclusi, invece, gli editori che hanno dichiarato di aver cessato definitivamente ogni attività produttiva oppure che, pur continuando a operare con la stessa ragione sociale, hanno cessato definitivamente l’attività editoriale di produzione libraria a stampa.
Sono esclusi dalla rilevazione gli editori che si dedicano ad una produzione libraria esclusivamente in formato digitale, nonché gli editori che non svolgono alcuna attività di pubblicazione di libri a stampa e le piattaforme di self-publishing.
Strategie e strumenti di rilevazione
L’indagine sulla produzione libraria ha per oggetto tutte le opere librarie di almeno cinque pagine pubblicate nel corso dell’anno di riferimento.
Per opere librarie, in conformità alle indicazioni dell’Unesco per l’armonizzazione delle statistiche internazionali, si intendono le pubblicazioni composte da almeno cinque pagine, esclusi i prodotti editoriali a carattere prettamente propagandistico o pubblicitario e le pubblicazioni informative di servizio (cataloghi, listini prezzi, orari ferroviari, elenchi telefonici e simili).
Le informazioni raccolte riguardano il numero di opere pubblicate, il numero di volumi di cui è composta l’opera, il tipo di edizione, il genere, la materia trattata, la lingua di pubblicazione, il numero di pagine, il prezzo, la tiratura e l’eventuale presenza di supporti elettronici allegati alla stampa, nonché alcuni aspetti sulle strategie d’impresa e le politiche di settore. Le classificazioni e le definizioni utilizzate per l’indagine si basano sulle indicazioni formulate dall’Unesco per l’armonizzazione a livello internazionale delle statistiche sull’attività editoriale.
Per aggiornare l’elenco iniziale delle unità oggetto di rilevazione, l’Istat provvede alla gestione di un archivio anagrafico informatizzato dei soggetti pubblici e privati che effettuano attività editoriale. I dati in archivio sono aggiornati in modo continuativo, sulla base di una ricognizione sistematica delle informazioni disponibili fornite da varie fonti, delle informazioni dell’Archivio statistico delle imprese attive dell’Istat (Asia), dei dati forniti dagli editori intervistati nell’ambito della precedente edizione dell’indagine e dalle informazioni contenute nell’Archivio gestionale di Informazioni Editoriali (IE).
In questa edizione, a seguito dell’integrazione dell’elenco anagrafico derivata dall’acquisizione di informazioni contenute nell’Archivio gestionale di Informazioni Editoriali (IE), le unità contenute in archivio sono passate da circa 2.000 a 3.900.
I dati riportati descrivono l’attività editoriale svolta nell’anno 2020 rilevata nel corso del 2021 nella quale ha risposto all’indagine il 78,5% degli editori in archivio. Di questi le imprese o enti rispondenti, attive al 31 dicembre 2020, data di riferimento della rilevazione, sono state 2.945, pari al 77,3% delle 3.809 unità di rilevazione in lista, mentre 46 unità, pari all’1,2%, sono risultate fuori campo di osservazione.
Per la rilevazione dei dati è stato utilizzato un modello auto-compilabile online, con il quale ciascun rispondente descrive le principali caratteristiche di ciascuna opera pubblicata nel corso dell’anno di riferimento dell’indagine. Il questionario è corredato delle istruzioni per la compilazione ed è provvisto della normativa riguardante l’obbligo di risposta e la tutela della privacy.
Per favorire l’attività di risposta, il questionario on line è parzialmente precompilato con le informazioni e i dati anagrafici di ciascun editore già disponibili. La modalità di compilazione per via telematica favorisce la tempestività della rilevazione dei dati e la qualità delle informazioni raccolte, poiché prevede un programma di check automatico che segnala direttamente al rispondente eventuali risposte incompatibili, errori di coerenza (formale e di range), incongruenze e omissioni, che possono essere risolti nel corso della stessa compilazione.
A seguito della fase di raccolta dati, le informazioni acquisite sono state sottoposte alla fase di controllo e correzione e validate mediante metodi correttivi per ridurre gli effetti delle risposte errate o incomplete, controllo di congruenza con precedenti dati della stessa indagine e ritorno sulle unità rispondenti. Tra i correttivi per la correzione degli errori a mancata risposta parziale su alcune voci delle opere librarie pubblicate (materia, lingua di pubblicazione) è stata introdotta per la prima volta una procedura di imputazione mediante dei dati presenti nell’archivio gestionale Informazioni Editoriali (IE).
Indagine “Aspetti della vita quotidiana”
Obiettivi conoscitivi dell’indagine
L’indagine “Aspetti della vita quotidiana” fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 che ha l’obiettivo di produrre informazioni su individui e famiglie. Le informazioni statistiche raccolte, integrate con quelle desumibili da fonte amministrativa e dalle imprese, contribuiscono a determinare la base informativa del quadro sociale del Paese.
Attraverso la rilevazione sono indagate diverse aree tematiche, esplorate da un punto di vista individuale e familiare. I contenuti informativi possono essere raggruppati in quattro grandi aree: famiglia, abitazione e zona in cui si vive; condizioni di salute e stili di vita; cultura, socialità ed attività del tempo libero e interazione tra i cittadini e servizi.
Tra le informazioni raccolte inerenti alla cultura, socialità ed attività del tempo libero, ci sono quelle sul grado di soddisfazione degli individui per alcuni aspetti della vita (relazioni familiari e amicali, salute, situazione economica, tempo libero e lavoro), sul benessere soggettivo (soddisfazione per la vita nel complesso) e sul grado di fiducia generalizzata. Nella sezione dedicata alla famiglia sono invece i quesiti sulla percezione della situazione economica e i principali problemi della zona in cui si vive.
L’indagine rientra tra quelle comprese nel Programma statistico (http://www.sistan.it/index.php?id=52).
Cadenza e periodo di rilevazione
La rilevazione, di tipo campionario, è condotta con cadenza annuale nel primo trimestre dell’anno.
Popolazione di riferimento
La popolazione di interesse è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui che le compongono, (sono escluse le persone che risiedono in istituti di convivenza). La famiglia è intesa come famiglia di fatto, ossia un insieme di persone coabitanti e legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi.
L’indagine è condotta su un campione di circa 24 mila famiglie.
Strategie e strumenti di rilevazione
Fino alla rilevazione condotta nel 2016 l’indagine è stata svolta con tecnica PAPI (Paper and Pencil Interview), tramite l’uso di due modelli di rilevazione: un modello di rilevazione somministrato tramite intervista diretta con l’ausilio di un intervistatore e un modello somministrato per autocompilazione.
Il primo è il questionario base della rilevazione che viene somministrato mediante intervista faccia a faccia. Questo modello è composto: da una “Scheda Generale”, in cui si rilevano le relazioni di parentela ed altre informazioni di natura socio-demografica e socio-economica relative ai componenti della famiglia; dalle “Schede Individuali”, una per ciascun componente della famiglia e da un “Questionario familiare” che contiene quesiti familiari ai quali risponde un solo componente adulto. L’altro è un modello somministrato per autocompilazione. Il modello viene consegnato dal rilevatore a ciascun componente della famiglia e contiene quesiti che possono essere agevolmente compilati in autonomia dal rispondente anche senza l’intervento diretto del rilevatore.
Nel 2017, è stata introdotta una importante innovazione che ha riguardato la tecnica di raccolta dati. Tale novità è consistita nell’adozione della tecnica mista sequenziale CAWI/PAPI. Dal 2019 la parte per intervista diretta è stata realizzata mediante tecnica assistita da computer (CAPI), mentre il questionario per autocompilazione è stato somministrato in PAPI per cui la tecnica è divenuta CAWI/CAPI-PAPI.
Le famiglie sono state in prima battuta invitate a partecipare alla rilevazione rispondendo alle domande presenti nei modelli di rilevazione tramite web (CAWI). In questa modalità i questionari vengono entrambi compilati direttamente dal rispondente. Successivamente, alle famiglie che non avevano partecipato all’indagine via web e a quelle del gruppo di controllo, è stata data la possibilità di essere intervistate tramite tecnica CAPI-PAPI, con l’ausilio di un rilevatore comunale che ha provveduto a somministrare uno dei due modelli di rilevazione per intervista diretta in tecnica CAPI, mentre l’altro modello è stato consegnato a ciascun componente delle famiglie che ha provveduto a compilarlo personalmente.
Le informazioni vengono fornite direttamente da tutti gli individui di 14 anni e più, mentre i bambini e i ragazzi al di sotto dei 14 anni vengono intervistati in modalità proxy, ciò significa che è un genitore o un componente maggiorenne a fornire le informazioni in loro vece. Taluni quesiti della rilevazione, per la sensibilità dell’argomento trattato, prevedono la facoltà di non rispondere.
Ulteriori informazioni sull’indagine Aspetti della vita quotidiana e i questionari utilizzati per la raccolta dei dati sono disponibili al seguente link: http://www.istat.it/it/archivio/91926.
La strategia campionaria e il livello di precisione delle stime
Disegno di campionamento
I domini di studio (gli ambiti di riferimento per i parametri di popolazione oggetto di stima) sono:
• l’intero territorio nazionale;
• le cinque ripartizioni geografiche (Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale, Italia insulare);
• le regioni geografiche (a eccezione del Trentino-Alto Adige le cui stime sono prodotte separatamente per le province di Bolzano e Trento);
• la tipologia comunale ottenuta suddividendo i comuni italiani in sei classi formate in base a caratteristiche socio-economiche e demografiche:
A) comuni appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
A1, comuni centro dell’area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari;
A2, comuni che gravitano intorno ai comuni centro dell’area metropolitana;
B) comuni non appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
B1, comuni aventi fino a 2.000 abitanti;
B2, comuni con 2.001-10.000 abitanti;
B3, comuni con 10.001-50.000 abitanti;
B4, comuni con oltre 50.000 abitanti.
Il disegno di campionamento ha una struttura generale che ricalca quella degli schemi campionari della maggior parte delle indagini sulle famiglie, ossia un disegno a più stadi comuni-famiglie, con stratificazione dei comuni.
Per l’indagine AVQ 2019 il campione è stato integrato con il disegno campionario seguito per il Master Sample del Censimento permanente. Nel caso specifico, i comuni campione per la corrente indagine sono stati individuati come sotto-campione del campione di 2850 comuni del Master Sample utilizzato per il 2018. A tale scopo, lo schema campionario classico utilizzato per le indagini sulle famiglie, di seguito descritto, è stato implementato sul sotto-universo dei comuni rilevati per il Censimento Permanente a ottobre del 2018.
Nell’ambito di ogni area ottenuta dall’incrocio delle regioni con le sei tipologie comunali di cui sopra, i comuni universo sono stati suddivisi in due sottoinsiemi: i comuni di maggiore dimensione demografica costituiscono strato a sé stante e vengono definiti Auto Rappresentativi (AR); i rimanenti comuni sono definiti Non Auto Rappresentativi (NAR) e sono suddivisi, sulla base della dimensione demografica, in strati di uguale ampiezza; da tali strati i comuni campione (due per ogni strato) sono stati selezionati con probabilità proporzionali alla loro dimensione.
Per ognuno dei comuni coinvolti nell’indagine (AR e NAR), viene effettuato un campionamento a grappoli: i grappoli – le famiglie – sono selezionati in maniera casuale dalla lista anagrafica e tutti i componenti che appartengono alla famiglia di fatto vengono sottoposti a rilevazione. La numerosità minima di famiglie campione per ciascun comune è stata posta pari a 24.
Le famiglie sono selezionate per ciascun comune campione a partire dal campione teorico selezionato per il Master Sample; per ogni famiglia inclusa nel campione vengono rilevate le caratteristiche oggetto di indagine di tutti i componenti di fatto appartenenti alla famiglia medesima.
Procedimento per il calcolo delle stime
Le stime prodotte dall’indagine sono di frequenze assolute e relative, riferite alle famiglie e agli individui o stime di totali di variabili quantitative. Sono ottenute mediante uno stimatore di ponderazione vincolata. Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionaria è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che non sono incluse nel campione. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria un peso che indica il numero di unità della popolazione rappresentata dall’unità medesima. Per esempio, se a un’unità campionaria viene attribuito un peso pari a 30, ciò indica che questa unità rappresenta se stessa e altre 29 unità della popolazione non incluse nel campione.
La procedura che consente di costruire i pesi finali da attribuire alle unità campionarie rispondenti, è articolata in generale nelle seguenti fasi:
1) si calcolano i pesi diretti come reciproco della probabilità di inclusione delle unità;
2) si calcolano i fattori correttivi per mancata risposta totale, come l’inverso del tasso di risposta in opportuni sottoinsiemi di unità e si ottengono i pesi base, o pesi corretti per mancata risposta totale, moltiplicando i pesi diretti per i corrispondenti fattori correttivi per mancata risposta totale;
3) si costruiscono i fattori correttivi che consentono di soddisfare, a livello regionale, la condizione di uguaglianza tra i totali noti di alcune variabili ausiliarie e le corrispondenti stime campionarie;
4) si calcolano, infine, i pesi finali mediante il prodotto dei pesi base per i fattori correttivi ottenuti al passo 3.
Per l’indagine in oggetto il calcolo dei pesi diretti del passo 1 ha tenuto conto del fatto che il campione è stato selezionato come sotto-campione del campione del Master Sample del Censimento della popolazione.
I fattori correttivi del passo 3 sono ottenuti dalla risoluzione di un problema di minimo vincolato, in cui la funzione da minimizzare è una funzione di distanza (opportunamente prescelta) tra i pesi base e i pesi finali e i vincoli sono definiti dalla condizione di uguaglianza tra stime campionarie dei totali noti di popolazione e valori noti degli stessi. La funzione di distanza prescelta è la funzione logaritmica troncata; l’adozione di tale funzione garantisce che i pesi finali siano positivi e contenuti in un predeterminato intervallo di valori possibili, eliminando in tal modo i pesi positivi estremi (troppo grandi o troppo piccoli). Le variabili ausiliarie considerate a livello regionale sono: tipologia comunale, classi di età, sesso, cittadinanza (italiani/stranieri).
Valutazione del livello di precisione delle stime
Al fine di valutare l’accuratezza delle stime prodotte da un’indagine campionaria è necessario tenere conto dell’errore campionario che deriva dall’aver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione. Tale errore può essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioè l’errore assoluto diviso per la stima, che prende il nome di coefficiente di variazione, CV).
Nei prospetti B e C sono riportati gli errori relativi associati a determinati livelli di stima puntuale distinti per i vari domini di studio. Nel prospetto B ci sono gli errori relativi riferiti alle stime delle famiglie, mentre nel prospetto C quelli per le stime delle persone.
A partire dagli errori campionari relativi è possibile costruire l’intervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia, contiene al suo interno il valore vero, ma ignoto, del parametro oggetto di stima. L’intervallo di confidenza è calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto, moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia; considerando il tradizionale livello di fiducia del 95%, il coefficiente corrispondente è pari a 1,96.
In pratica, data una stima puntuale, nei prospetti B (famiglie) o C (persone) si cerca in corrispondenza del dominio territoriale di interesse (colonne) il livello di stima più vicino a quello in esame (righe) per individuare l’errore relativo percentuale associato.
Nel prospetto A sono illustrate le modalità di calcolo per la costruzione dell’intervallo di confidenza delle stime puntuali riferite al numero di famiglie che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche in Sicilia e al numero di persone di 14 anni e più che, in Italia, si dichiarano molto soddisfatte della propria salute.
PROSPETTO A. CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELL’INTERVALLO DI CONFIDENZA
Famiglie in Sicilia che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche Persone in Italia molto soddisfatte della propria salute
Stima puntuale: 1.159.000 8.915.000
Errore relativo (CV) 3,7/100=0,037 1,2/100=0,012
Stima intervallare
Semi ampiezza dell’intervallo: 42.883 106.980
Limite inferiore dell’intervallo di confidenza: 1.074.949 8.705.319
Limite superiore dell’intervallo di confidenza: 1.243.051 9.124.681
PROSPETTO B. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE FAMIGLIE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2020
STIME Italia Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 31,8 32,5 33,9 29,0 31,7 27,1 26,4 27,6 30,9 32,7 24,4 28,1 29,9 29,6
30.000 25,6 26,2 27,2 23,3 25,3 22,0 21,4 22,3 25,1 26,6 20,5 23,0 24,3 23,9
40.000 22,0 22,4 23,3 19,9 21,6 18,9 18,4 19,2 21,6 23,0 18,0 19,9 21,0 20,6
50.000 19,5 19,9 20,7 17,6 19,1 16,9 16,4 17,1 19,3 20,5 16,4 17,9 18,7 18,3
60.000 17,7 18,0 18,7 15,9 17,3 15,3 14,9 15,5 17,5 18,7 15,1 16,3 17,1 16,6
70.000 16,3 16,6 17,2 14,6 15,8 14,2 13,8 14,3 16,2 17,3 14,1 15,1 15,8 15,3
80.000 15,2 15,5 16,0 13,6 14,7 13,2 12,9 13,4 15,1 16,1 13,3 14,2 14,7 14,3
90.000 14,3 14,5 15,0 12,8 13,8 12,4 12,1 12,6 14,2 15,2 12,7 13,4 13,9 13,4
100.000 13,5 13,7 14,2 12,1 13,0 11,8 11,4 11,9 13,5 14,4 12,1 12,7 13,2 12,7
200.000 9,4 9,4 9,8 8,3 8,9 8,2 8,0 8,3 9,4 10,1 8,9 9,0 9,2 8,8
300.000 7,6 7,6 7,8 6,6 7,1 6,7 6,5 6,7 7,6 8,2 7,5 7,4 7,5 7,2
400.000 6,5 6,5 6,7 5,7 6,0 5,7 5,6 5,8 6,6 7,1 6,6 6,4 6,5 6,2
500.000 5,8 5,8 6,0 5,0 5,3 5,1 5,0 5,1 5,9 6,3 6,0 5,7 5,8 5,5
750.000 4,6 4,6 4,8 4,0 4,3 4,1 4,0 4,1 4,8 5,1 5,0 4,7 4,7 4,4
1.000.000 4,0 4,0 4,1 3,4 3,6 3,6 3,5 3,6 4,1 4,4 4,4 4,1 4,1 3,8
2.000.000 2,8 2,7 2,8 2,3 2,5 2,5 2,4 2,5 2,9 3,1 3,3 2,9 2,9 2,6
3.000.000 2,2 2,2 2,3 1,9 2,0 2,0 2,0 2,0 2,3 2,5 2,7 2,4 2,3 2,1
4.000.000 1,9 1,9 1,9 1,6 1,7 1,7 1,7 1,7 2,0 2,2 2,4 2,0 2,0 1,8
5.000.000 1,7 1,7 1,7 1,4 1,5 1,6 1,5 1,5 1,8 1,9 2,2 1,8 1,8 1,6
7.500.000 1,4 1,4 1,4 1,1 1,2 1,3 1,2 1,2 1,4 1,6 1,8 1,5 1,5 1,3
10.000.000 1,2 1,2 1,2 1,0 1,0 1,1 1,0 1,1 1,2 1,4 1,6 1,3 1,3 1,1
15.000.000 0,9 0,9 0,9 0,8 0,8 0,9 0,8 0,9 1,0 1,1 1,4 1,1 1,0 0,9
20.000.000 0,8 0,8 0,8 0,7 0,7 0,8 0,7 0,7 0,9 1,0 1,2 0,9 0,9 0,8
25.000.000 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,7 0,6 0,7 0,8 0,9 1,1 0,8 0,8 0,7
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 26,8 6,5 20,2 38,2 13,5 13,2 12,7 30,2 17,4 29,5 28,0 17,4
30.000 22,2 5,2 16,1 30,6 10,8 10,6 10,2 24,3 13,9 23,5 22,5 14,0
40.000 19,2 4,4 13,7 26,1 9,3 9,1 8,7 20,8 11,9 20,0 19,2 12,0
50.000 17,1 3,9 12,1 23,1 8,2 8,0 7,7 18,5 10,5 17,7 17,0 10,6
60.000 15,6 3,5 11,0 20,9 7,5 7,3 6,9 16,8 9,5 16,0 15,4 9,6
70.000 14,4 3,2 10,1 19,2 6,9 6,7 6,4 15,4 8,8 14,7 14,2 8,9
80.000 13,4 3,0 9,4 17,8 6,4 6,2 5,9 14,4 8,1 13,6 13,2 8,2
90.000 12,7 2,8 8,8 16,7 6,0 5,8 5,5 13,5 7,6 12,8 12,4 7,7
100.000 12,0 2,6 8,3 15,8 5,7 5,5 5,2 12,8 7,2 12,0 11,7 7,3
200.000 8,4 1,8 5,6 10,8 3,9 3,8 3,6 8,8 4,9 8,2 8,0 5,0
300.000 6,8 1,4 4,5 8,6 3,1 3,0 2,9 7,1 4,0 6,5 6,4 4,0
400.000 5,9 1,2 3,8 7,4 2,7 2,6 2,4 6,1 3,4 5,6 5,5 3,5
500.000 5,3 1,1 3,4 6,5 2,4 2,3 2,2 5,4 3,0 4,9 4,9 3,1
750.000 4,3 0,9 2,7 5,2 1,9 1,8 1,7 4,3 2,4 3,9 3,9 2,5
1.000.000 3,7 0,7 2,3 4,4 1,6 1,6 1,5 3,7 2,0 3,3 3,3 2,1
2.000.000 2,6 0,5 1,6 3,0 1,1 1,1 1,0 2,6 1,4 2,3 2,3 1,5
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 19,0 33,8 18,5 9,7 29,6 27,4 12,8 22,0 29,3 21,3
30.000 15,2 27,1 14,9 7,8 24,0 22,2 10,3 18,0 23,6 17,1
40.000 12,9 23,1 12,8 6,7 20,7 19,1 8,8 15,6 20,3 14,7
50.000 11,4 20,4 11,4 6,0 18,4 17,0 7,8 14,0 18,1 13,1
60.000 10,3 18,5 10,3 5,4 16,7 15,4 7,1 12,8 16,4 11,8
70.000 9,4 17,0 9,5 5,0 15,4 14,2 6,5 11,8 15,1 10,9
80.000 8,7 15,8 8,9 4,7 14,4 13,3 6,1 11,1 14,1 10,2
90.000 8,2 14,8 8,3 4,4 13,5 12,5 5,7 10,5 13,2 9,5
100.000 7,7 14,0 7,9 4,1 12,8 11,8 5,4 9,9 12,5 9,0
200.000 5,2 9,6 5,5 2,9 8,9 8,2 3,7 7,0 8,7 6,2
300.000 4,2 7,7 4,4 2,3 7,2 6,7 3,0 5,8 7,0 5,0
400.000 3,5 6,5 3,8 2,0 6,2 5,7 2,6 5,0 6,0 4,3
500.000 3,1 5,8 3,4 1,8 5,5 5,1 2,3 4,5 5,3 3,8
750.000 2,5 4,6 2,7 1,4 4,5 4,1 1,8 3,7 4,3 3,1
1.000.000 2,1 4,0 2,3 1,2 3,9 3,5 1,6 3,2 3,7 2,6
2.000.000 1,4 2,7 1,6 0,8 2,7 2,5 1,1 2,3 2,6 1,8
PROSPETTO C. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE PERSONE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2020
STIME Italia Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 32,4 32,9 34,2 28,6 30,9 26,9 25,9 26,9 30,7 32,7 23,4 28,1 29,2 29,4
30.000 25,8 26,1 27,1 22,6 24,5 21,6 20,8 21,5 24,8 26,4 19,5 22,9 23,7 23,7
40.000 22,0 22,2 23,0 19,2 20,7 18,4 17,7 18,4 21,4 22,8 17,1 19,8 20,5 20,4
50.000 19,4 19,6 20,2 16,9 18,2 16,3 15,7 16,2 19,0 20,3 15,5 17,7 18,3 18,1
60.000 17,5 17,7 18,2 15,2 16,4 14,8 14,2 14,7 17,3 18,4 14,2 16,2 16,6 16,4
70.000 16,1 16,2 16,7 13,9 15,0 13,6 13,1 13,5 15,9 17,0 13,3 15,0 15,4 15,2
80.000 14,9 15,0 15,4 12,9 13,9 12,6 12,1 12,5 14,9 15,9 12,5 14,0 14,4 14,1
90.000 14,0 14,0 14,4 12,0 13,0 11,9 11,4 11,7 14,0 14,9 11,8 13,2 13,5 13,3
100.000 13,2 13,2 13,6 11,3 12,2 11,2 10,8 11,1 13,2 14,1 11,3 12,5 12,8 12,5
200.000 8,9 8,9 9,1 7,6 8,2 7,7 7,4 7,6 9,2 9,8 8,3 8,8 9,0 8,7
300.000 7,1 7,1 7,2 6,0 6,5 6,2 5,9 6,1 7,4 8,0 6,9 7,2 7,3 7,0
400.000 6,1 6,1 6,1 5,1 5,5 5,3 5,0 5,2 6,4 6,9 6,0 6,2 6,3 6,0
500.000 5,3 5,3 5,4 4,5 4,8 4,7 4,5 4,6 5,7 6,1 5,4 5,6 5,6 5,4
750.000 4,3 4,2 4,3 3,5 3,8 3,7 3,6 3,7 4,6 4,9 4,5 4,6 4,6 4,3
1.000.000 3,6 3,6 3,6 3,0 3,2 3,2 3,1 3,1 4,0 4,3 4,0 3,9 3,9 3,7
2.000.000 2,5 2,4 2,4 2,0 2,2 2,2 2,1 2,1 2,7 3,0 2,9 2,8 2,8 2,6
3.000.000 2,0 1,9 1,9 1,6 1,7 1,8 1,7 1,7 2,2 2,4 2,4 2,3 2,3 2,1
4.000.000 1,7 1,6 1,6 1,4 1,4 1,5 1,4 1,5 1,9 2,1 2,1 2,0 1,9 1,8
5.000.000 1,5 1,5 1,4 1,2 1,3 1,3 1,3 1,3 1,7 1,8 1,9 1,8 1,7 1,6
7.500.000 1,2 1,2 1,1 0,9 1,0 1,1 1,0 1,0 1,4 1,5 1,6 1,4 1,4 1,3
10.000.000 1,0 1,0 1,0 0,8 0,8 0,9 0,9 0,9 1,2 1,3 1,4 1,2 1,2 1,1
15.000.000 0,8 0,8 0,8 0,6 0,7 0,7 0,7 0,7 1,0 1,0 1,2 1,0 1,0 0,9
20.000.000 0,7 0,7 0,6 0,5 0,6 0,6 0,6 0,6 0,8 0,9 1,0 0,9 0,9 0,8
25.000.000 0,6 0,6 0,6 0,5 0,5 0,6 0,5 0,5 0,7 0,8 0,9 0,8 0,8 0,7
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 25,9 5,5 19,1 37,9 12,8 12,1 11,8 28,9 15,9 28,7 26,4 15,7
30.000 20,4 4,3 15,1 30,0 10,2 9,6 9,3 23,0 12,5 22,6 20,9 12,3
40.000 17,3 3,7 12,8 25,4 8,7 8,2 7,9 19,5 10,6 19,1 17,8 10,4
50.000 15,1 3,2 11,3 22,3 7,6 7,2 6,9 17,2 9,2 16,7 15,6 9,1
60.000 13,6 2,9 10,2 20,1 6,9 6,5 6,2 15,5 8,3 15,0 14,1 8,2
70.000 12,4 2,6 9,3 18,4 6,3 5,9 5,7 14,2 7,6 13,7 12,9 7,5
80.000 11,5 2,4 8,6 17,0 5,9 5,5 5,3 13,2 7,0 12,6 12,0 6,9
90.000 10,7 2,3 8,1 15,9 5,5 5,1 4,9 12,3 6,5 11,8 11,2 6,4
100.000 10,1 2,1 7,6 15,0 5,2 4,8 4,6 11,6 6,1 11,1 10,5 6,0
200.000 6,7 1,4 5,1 10,0 3,5 3,2 3,1 7,9 4,1 7,3 7,1 4,0
300.000 5,3 1,1 4,0 7,9 2,8 2,6 2,5 6,2 3,2 5,8 5,6 3,2
400.000 4,5 0,9 3,4 6,7 2,4 2,2 2,1 5,3 2,7 4,9 4,8 2,7
500.000 3,9 0,8 3,0 5,9 2,1 1,9 1,8 4,7 2,4 4,3 4,2 2,3
750.000 3,1 0,6 2,4 4,7 1,7 1,5 1,4 3,7 1,9 3,4 3,3 1,8
1.000.000 2,6 0,5 2,0 4,0 1,4 1,3 1,2 3,2 1,6 2,8 2,8 1,6
2.000.000 1,7 0,4 1,4 2,7 1,0 0,9 0,8 2,1 1,0 1,9 1,9 1,0
3.000.000 1,4 0,3 1,1 2,1 0,8 0,7 0,6 1,7 0,8 1,5 1,5 0,8
4.000.000 1,2 0,2 0,9 1,8 0,7 0,6 0,5 1,4 0,7 1,2 1,3 0,7
5.000.000 1,0 0,2 0,8 1,6 0,6 0,5 0,5 1,3 0,6 1,1 1,1 0,6
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 17,8 33,8 17,2 8,8 29,0 26,2 11,5 20,5 28,6 19,8
30.000 13,9 26,7 13,7 7,0 23,1 21,0 9,1 16,5 23,0 15,8
40.000 11,7 22,5 11,7 6,0 19,7 17,9 7,8 14,2 19,7 13,4
50.000 10,2 19,8 10,3 5,3 17,4 15,8 6,8 12,6 17,5 11,8
60.000 9,2 17,8 9,3 4,8 15,7 14,3 6,2 11,4 15,8 10,7
70.000 8,3 16,2 8,5 4,4 14,4 13,1 5,6 10,5 14,6 9,8
80.000 7,7 15,0 7,9 4,1 13,3 12,2 5,2 9,8 13,6 9,1
90.000 7,2 14,0 7,4 3,8 12,5 11,4 4,9 9,2 12,7 8,5
100.000 6,7 13,2 7,0 3,6 11,8 10,7 4,6 8,7 12,0 8,0
200.000 4,4 8,8 4,7 2,5 8,0 7,3 3,1 6,0 8,3 5,4
300.000 3,5 6,9 3,8 2,0 6,4 5,8 2,5 4,9 6,7 4,3
400.000 2,9 5,9 3,2 1,7 5,4 5,0 2,1 4,2 5,7 3,7
500.000 2,5 5,1 2,8 1,5 4,8 4,4 1,9 3,7 5,1 3,2
750.000 2,0 4,1 2,3 1,2 3,8 3,5 1,5 3,0 4,1 2,6
1.000.000 1,7 3,4 1,9 1,0 3,2 3,0 1,3 2,6 3,5 2,2
2.000.000 1,1 2,3 1,3 0,7 2,2 2,0 0,8 1,8 2,4 1,5
3.000.000 0,9 1,8 1,0 0,5 1,8 1,6 0,7 1,4 1,9 1,2
4.000.000 0,7 1,5 0,9 0,5 1,5 1,4 0,6 1,2 1,7 1,0
5.000.000 0,6 1,3 0,8 0,4 1,3 1,2 0,5 1,1 1,5 0,9
Indagine “il Diario degli italiani al tempo del Covid-19 (I e II wave)”.
L’indagine Diario degli italiani al tempo del Covid-19 (I e II wave)”.è stata condotta ad aprile 2020 e a dicembre 2020/gennaio 2021 con la finalità di comprendere come il diffondersi della pandemia connessa alla diffusione del Covid-19 stia cambiando le nostre abitudini di vita e di documentare come le persone organizzano la loro vita quotidiana a seguito dell’emergenza sanitaria in corso, i mutamenti intervenuti a fronte del perdurare dell’epidemia e quali difficoltà incontrano.
La strategia di campionamento per l’indagine Diario degli Italiani
Il disegno campionario
La popolazione di interesse dell’indagine sul Diario degli Italiani è costituita dagli individui di 18 anni e più residenti in Italia.
I domini di stima per gli obiettivi dell’indagine sono stati definiti considerando le seguenti macro aree geografiche, di interesse per la prima indagine condotta ad aprile 2020, così definite:
1) “Zona rossa” (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche);
2) Resto del Nord più Centro (Valle d’Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, Friuli, Liguria, Tosca, Umbria e Lazio);
3) Mezzogiorno (Sud e Isole).
Poiché la tecnica di rilevazione scelta è la tecnica CATI, è stato necessario selezionare il campione da un collettivo per il quale fosse presente un recapito telefonico. A tale scopo si è scelta come lista di selezione l’insieme degli individui rispondenti al Master Sample del Censimento Permanente del 2018, escludendo gli individui per la cui famiglia non era presente nessun recapito telefonico. I recapiti telefonici considerati sono quelli provenienti sia dalla rilevazione censuaria sia dell’aggancio con l’archivio Consodata. La numerosità del collettivo considerato per la fascia di età di interesse (maggiori di 17 anni) è risultata di circa 2.408.468 complessivamente, di cui 1.417.127 gli individui la cui famiglia ha almeno un recapito telefonico.
La dimensione del campione è stata fissata a 3.000 unità.
È stato stabilito di utilizzare una stratificazione rispetto all’area geografica sopra definita e alla dimensione comunale. La dimensione comunale considerata è la seguente:
1) comuni fino a 50 mila abitanti;
2) comuni con oltre 50mila abitanti.
L’allocazione del campione di 3.000 unità tra questi domini è stata effettuata, dapprima, tra le aree geografiche in un’ottica di compromesso tra l’allocazione uguale e quella proporzionale e, poi, all’interno di ogni area, secondo un criterio di proporzionalità tra le due dimensioni di ampiezza comunale. Il numero di individui campione per ogni dominio incrocio è stato poi distribuito proporzionalmente tra le regioni geografiche al fine di garantire la copertura di tutte le regioni.
Infine, poiché si è stabilito di fare ricorso alla sostituzione per le unità non rispondenti, è stato deciso di selezionare un campione 6 volte più grande rispetto al campione base. Al fine di garantire che le sostituzioni fossero effettuate tra individui simili per caratteristiche demografiche, il sovracampionamento è stato applicato incrementando proporzionalmente le dimensioni campionarie degli strati sopra definiti, suddividendo questi ultimi in sotto-strati ottenuti dall’incrocio di sesso e tre classi di età (18-44, 45-64, 65+).
Le unità campionarie sono state selezionate dagli strati così definiti con campionamento casuale a probabilità uguali.
Per la seconda rilevazione, condotta tra dicembre 2020 e gennaio 2021, è stato utilizzato lo stesso disegno campionario sopra descritto e riferito alla rilevazione condotta ad aprile 2020.