La UE, sin dall’ottobre 2000, ha provveduto a definire “istruzione e formazione permanente”, qualsivoglia attività di apprendimento, a carattere continuo, utile a migliorare:
- conoscenze
- qualifiche
- competenze
Con il termine “formazione degli adulti” si intendono sia le attività di istruzione e formazione permanente rivolte a tutti i cittadini sia le attività di formazione continua.
Nel primo caso si tratta di attività che prescindono dall’età, dal ceto sociale e dalla condizione professionale dell’individuo ed hanno lo scopo di favorire l’occupabilità e facilitare l’esercizio di una vera cittadinanza attiva.
In particolare, le attività di istruzione permanente implicano l’acquisizione di competenze di base generali mentre la vera e propria formazione permanente rimanda a competenze pre-professionalizzanti maggiormente connesse al mondo del lavoro per l’inserimento professionale nella società della conoscenza.
Quando si parla di formazione continua, invece, ci si riferisce più specificatamente alla formazione sul lavoro e quindi la riqualificazione professionale e l’attività di aggiornamento del lavoratore.
In questo ambito rientra la formazione degli occupati che abbia carattere di sviluppo e completamento (aggiornamento e perfezionamento) di competenze professionali già acquisite.
Il 6 ottobre 2011 la Commissione ha adottato un pacchetto legislativo – di cui fa parte anche il Fondo Sociale Europeo – che definisce le linee della politica di coesione delle EU per il periodo 2014-2020.
La grave situazione venutasi a creare in merito alla disoccupazione, disoccupazione giovanile e rischio povertà, indirizza gli obiettivi europei alla soluzione dei problemi che ne sono alla base: scarsità di competenza, ridotta mobilità dei lavoratori, inadeguatezza dei sistemi scolastici e del mercato del lavoro.
Il Fondo Sociale Europeo rappresenta il principale strumento finanziario per investire nelle risorse umane.
Consente di accrescere le opportunità di occupazione dei cittadini europei, promuove lo sviluppo dell’istruzione e punta a migliorare la situazione dei soggetti più vulnerabili a rischio di povertà.
Nel periodo di riferimento l’Europa garantisce una dotazione finanziaria di circa 75 miliardi di Euro per interventi mirati alla formazione, alla qualificazione, alla riqualificazione dei lavoratori e allo sviluppo dell’autoimprenditorialità suddivisi su base regionale in base alle priorità di intervento stabilite.
L’UE prevedeva nella programmazione 2014-2020 il raggiungimento di quattro obiettivi tematici:
- promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
- promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà;
- investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente;
- migliorare la capacità istituzionale e un’efficiente amministrazione pubblica.
I bandi di nuova concezione a partire dal 2014 risultano più semplici nella gestione e nella rendicontazione in quanto concepiti per UCS
I soggetti proponenti sono le Società di Formazione Accreditate presso la Regione in cui viene presentato il progetto formativo
I beneficiari della formazione sono aziende e lavoratori aventi sede nella Regione in cui il progetto è stato presentato
Il finanziamento massimo ammissibile in un triennio ammonta a 200mila euro (regime de minimis) per azienda.
Nuove opportunità saranno in vista con la nuova programmazione UE 2021-2027, starà agli Stati Membri, le Regioni ed infine imprese e cittadini saperle coglierle, massimizzando al massimo i risultati di questa enorme mole di risorse messe a disposizione.