Per oltre la metà delle nuove entrate nel mondo del lavoro le imprese hanno dichiarato di ritenere necessario avere competenze matematiche (metodi o linguaggi). Sono inoltre 1,6 milioni le posizioni lavorative a cui è richiesta la capacità di gestire soluzioni innovative (pari al 36,2% di tutte le entrate) specie in ambito Big Data Analytics, robotica e tecnologie IoT.
Quali sono le competenze del futuro?
Le competenze del futuro sono quindi riferite essenzialmente a quelle dell’ambito digitale, ma non solo. Infatti secondo il dossier del Sistema Informativo Excelsior, altrettanto importanti sono quelle figure lavorative necessarie a supportare la trasformazione dei modelli organizzativi e di business.
Quindi, accanto ai profili coinvolti nella digitalizzazione dei processi produttivi, si trovano anche figure specialistiche nei rapporti con il mercato, nella gestione d’impresa, tecnici dell’organizzazione e tecnici di web marketing e comunicazione.
Abbiamo intervistato Marco Catalani, CEO della società Res Nova, centro per la formazione continua e superiore ubicato nella Regione Lazio, ma operante un po’ in tutto il Centro Nord Italia attraverso una rete di contatti e partner, quali sono i trend futuri visti dagli operatori del settore e dove si andrà a collocare la domanda di formazione per preparare i lavoratori di domani.
La nostra intervista al CEO di Res Nova
“La transizione digitale è entrata nel DNA delle imprese, che – se già non l’hanno affrontata – saranno costrette a farci i conti, se non vorranno uscire dal mercato” afferma Catalani, “ i trend cosiddetti del futuro sono già attuali, ovvero le competenze che vengono rappresentate come del domani, sono già presenti, come dimostra la ricerca Excelsior che avete citato”.
Quali sono secondo lei quindi le caratteristiche del lavoratore tipo di cui oggi le aziende necessitano?
“Le organizzazioni, sia manifatturiere, che operanti nel mondo dei servizi, hanno forti necessità di conoscenze organizzative e trasversali: saper imparare in modo veloce, avere forti doti di problem solving, versatilità e curiosità, sono, a mio avviso, le caratteristiche di base dei lavoratori che tutte le aziende ricercano, con l’aggiunta, naturalmente, di competenze tecniche riferite ai contenuti del lavoro, che sempre di più sono orientati, in ogni settore, verso il digitale”.
Quali sono i percorsi formativi su cui vi state concentrando adesso, per poi proporli sul mercato?
“Come avete accennato, competenze riferite ai sistemi digitali di fabbrica, sistemi di Smart Manufacturing, tecnologie IoT, che ormai nessun operaio può ignorare di conoscere dopo il forte impulso dato ai beni strumentali Industria 4.0, e a quelli di lean manufacturing e lean office, che sono spesso accompagnati da strumenti digitali per la loro corretta attuazione e implementazione. Non solo: abbiamo notato che vi è grande richiesta di competenze organizzative e, ad esempio, uno dei percorsi che maggiormente riusciamo a collocare sul mercato è quello riferito al Project Management, che fornisce competenze manageriali, oggi necessarie al manager in senso stretto, ma anche al capo cantiere, al capo reparto, al progettista, al capo ufficio e a chiunque gestisca risorse umane e tecniche in un contesto lavorativo. E’ un insieme di nozioni e tecniche che, anche in questo caso, si sposano perfettamente con i sistemi software per la gestione di progetti e commesse: anche stavolta il digitale incontra le conoscenze di tipo trasversale e quelle tecniche.
Ancora un tema molto caldo è quello degli operatori che si occupano di web marketing e di piattaforme di vendita online, B2B e B2C, mi riferisco ai noti portali come Amazon e Alibaba, ma anche a strumenti verticali, per esempio Zalando per l’abbigliamento, o ancora all’utilizzo di sistemi evoluti di e-commerce. Queste figure sono commerciali ed esperti di marketing, con competenze chiaramente in ambito digital”.
Insomma, ci sembra che si stia delineando sempre di più uno scenario digital-oriented, sia per quanto riguarda i prodotti e i canali di vendita, sia per quanto riguarda l’organizzazione aziendale e dei processi a tutti i livelli e per ogni tipologia di settore, che sta investendo, senza fare sconti a nessuno, le grandi imprese, ma anche le piccole e medie, che devono necessariamente innovare per restare al passo con i tempi e con la concorrenza globale.
L’argomento è di sicuro interesse e attualità e torneremo senza dubbio a occuparci di questo tema, coinvolgendo di nuovo gli operatori del settore della formazione e della ricerca e selezione del personale, per capire come l’allineamento tra competenze richieste e gap attualmente esistenti può essere colmato e quali sono le nuove necessità richieste al mondo del lavoro ai futuri candidati.