“Il consiglio dei Ministri di oggi ha prorogato i termini per consegnare i beni 4.0 ordinati nel corso nel 2022 fino al 31 dicembre 2023.
“È un segnale di attenzione doveroso per quelle imprese che stanno investendo e che potranno così accedere ad un credito d’imposta più elevato in un contesto internazionale profondamente mutato” commenta il ministro Adolfo Urso.
La proroga del termine, originariamente fissato al 30 giugno 2023, si è resa necessaria visto il mutato contesto internazionale che ha determinato un vincolo alla produzione: lo scoppio del conflitto in Ucraina che ha aggiunto alle già presenti tensioni sul mercato, dovute alla riorganizzazione delle catene globali del valore e dei flussi di commercio internazionale, nuove instabilità legate all’offerta, generate dalla riduzione delle importazioni di materie prime da Russia e Ucraina.”
Dopo i segnali forti arrivati dal mondo delle Imprese al Governo, che chiedevano a gran voce di prorogare, anche in modo strutturale e non solo spot con rinnovi annuali, gli incentivi per gli investimenti verso la Transizione 4.0, il Governo ha varato una Manovra che non aggiunge praticamente nulla a quanto già era stato promesso dal precedente Governo Draghi, che aveva prolungato già fino al 2025 con aliquote di credito di imposta decrescenti i benefici per investimenti in beni strumentali 4.0.
Emerge dalla manovra una sola proroga: quella della possibilità di fruire delle aliquote del 2022, ovvero credito di imposta al 40%, per gli investimenti prenotati entro il 31-12-2022 pagando almeno il 20% di acconto, e la cui consegna potrà essere eseguita anche entro dicembre 2023 anziché giugno 2023.
Certamente meglio che niente, specie perché il focus della Manovra di Bilancio 2023 è stato quello di aiutare imprese e famiglie alla lotta contro il caro energia, vero tema centrale dell’anno, ma il futuro della Transizione 4.0, non può essere messo da parte proprio ora.
Come anticipato già da Novembre scorso, il Governo si è messo al lavoro per tentare di recuperare risorse inutilizzate dal PNRR per poter rifinanziare un aumento delle aliquote dei crediti di imposta per investimenti in beni strumentali Industria 4.0 per il triennio 2023-2025, con l’auspicio che possa riuscire nell’intento e l’Europa avalli la richiesta che per le nostre imprese, specie le PMI che con più difficoltà riescono a finanziarsi in modo autonomo gli investimenti.