Si tratta di una dichiarazione dei ministri incaricati dell’istruzione e della formazione professionale degli Stati membri, dei paesi candidati all’adesione all’Unione europea (UE), dei paesi dello Spazio economico europeo (SEE), e delle parti sociali europee e della Commissione europea, riunitisi per concordare una nuova serie di azioni politiche in materia di istruzione e formazione professionale per il periodo 2021-2025 volte a integrare e concretizzare gli obiettivi strategici e la visione definiti nella raccomandazione del Consiglio relativa all’istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza.
Torna centrale il ruolo dell’Europa come piattaforma delle conoscenza, di cui si erano ampliamente gettate le basi con le programmazioni dei primi anni 2000 e a seguire.
L’attuazione di tutti gli obiettivi e di tutte le azioni previste dopo l’incontro del 30 novembre 2020 a Osnabrück avverrà nella debita osservanza del principio di sussidiarietà e in conformità ai contesti nazionali di IFP (Istruzione e Formazione Professionale).
Lo scopo dei Paesi Membri che hanno sottoscritto il documento è sicuramente quello di agevolare la ripresa delle attività post-Covid 19, ma anche di far fronte ad altre sfide, come si legge nel documento, il cambiamento demografico, l’innovazione digitale, gli approcci sostenibili o che perseguono la neutralità climatica, la domanda crescente di competenze nell’ambito di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) e l’esigenza sempre maggiore di miglioramento e riqualificazione costanti delle competenze nell’arco della vita lavorativa personale.
Le motivazioni che hanno mosso i Paesi Membri UE aderenti alla iniziativa è legata al fatto che l’Istruzione e la Formazione Professionale possono migliorare la resilienza dei paesi alle crisi, e come si legge nel documento sottoscritto, sviluppando opportunità di qualità per l’apprendimento permanente per tutti i cittadini e trasformando le sfide digitali e verdi in forze trainanti in grado di coniugare ripresa duratura, sostenibilità ambientale e distribuzione equa dei vantaggi derivanti dalla crescita tra tutti i cittadini e le società.
Un’IFP europea eccellente e inclusiva si rivela altrettanto necessaria per la competitività delle imprese europee e il corretto funzionamento del mercato europeo del lavoro.
La dichiarazione di Osnabrück, tenendo conto della proposta di una raccomandazione del Consiglio relativa all’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, nonché dell’agenda per le competenze per l’Europa, si concentra su quattro ambiti principali per il periodo 2021-2025:
- Resilienza ed eccellenza tramite un’IFP di qualità, inclusiva e flessibile;
- Istituzione di una nuova cultura dell’apprendimento permanente — Importanza di un’IFP continua e della digitalizzazione;
- Sostenibilità, un filo verde nell’IFP;
- Settore europeo dell’istruzione e della formazione e dimensione internazionale dell’IFP.
Il sistema dell’istruzione e della formazione, anche in Italia, potrebbe a breve subire delle modifiche, ispirandosi ai principi sottoscritti anche dal nostro Paese durante l’incontro di Osnabrück.
Ma in effetti i mutamenti sono già nell’aria e le tematiche guida espresse in questa Dichiarazione sono da mesi già impresse nella comunicazione degli Stati Membri con un focus importante anche nei piani di sviluppo previsti dalla UE grazie ai Fondi Strutturali, come l’adozione in Italia del PNRR, che ha dato grande enfasi all’economia circolare e alla trasformazione digitale come fari da seguire per la PA e il mondo delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini in generale.