Tutte le novità sul Fondo Nuove Competenze sono contenute nella conversione in legge del cosiddetto Decreto Legge Fiscale approvato al Senato a fine ottobre 2021. Si attende ora il via libera definitivo per l’ufficialità della norma.
Il Fondo Nuove Competenze era stato istituito alla fine del 2020 con il varo del Decreto Rilancio dell’allora Governo Conte, e nasce per rimborsare ai datori di lavoro i costi del personale relativi alla loro partecipazione ai corsi di formazione per la loro qualifica e riqualifica, comprensivi di contributi assistenziali e previdenziali. Era una misura alternativa anche alla CIG per mitigare gli effetti del suo prolungarsi durante tutto l’inverno 2020 a seguito del blocco delle attività produttive dopo il lockdown della primavera e la ripresa dei contagi in autunno. Il rischio era lasciare per mesi a casa impiegati ed operai e “atrofizzare” le loro conoscenze e capacità, non avendo più strumenti, al rientro al lavoro per poter ripartire e contribuire alla ripresa economica.
Il Fondo Nuove Competenze dunque viene rifinanziato, come abbiamo accennato con 200 milioni, che verranno utilizzati per finanziare progetti già presentati fino al 30 giugno 2021, mentre altri 500 milioni sono stati stanziati per aprire nuovi bandi nei prossimi due anni da parte di ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive per il Lavoro, che gestisce il Fondo.
A cosa serve il Fondo Nuove competenze? Il Fondo permette alle imprese di destinare parte dell’orario di lavoro alla formazione (come dice il nome della misura su “Nuove Competenze”) dei dipendenti, in base a quanto deciso tramite accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro: le ore di formazione vengono pagate con il contributo del Fondo. Non sono comprese in questo contributo le spese di formazione sostenute per i fornitori che erogano la formazione.
L’ANPAL aveva già garantito, nella precedente tornata di presentazione di progetti formativi da parte delle imprese, che l’istruttoria sarebbe ripartita in caso di un una nuova disponibilità dei fondi, così sarà con le nuove risorse messe a disposizione.
Altri 500 milioni saranno utilizzati per aprire nuovi bandi nei prossimi due anni. I criteri di accesso al Fondo saranno ridefiniti con un decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali entro 60 giorni dalla conversione del decreto in legge.
Ci si aspetta una ridefinizione dei i seguenti aspetti:
- i limiti di quelli che sono gli oneri finanziabili;
- le caratteristiche delle aziende che possono presentare domanda;
- le caratteristiche dei progetti formativi ammissibili
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha dichiarato sui suoi canali social che saranno decisi “con il metodo del dialogo sociale”, quindi con l’ascolto delle parti sociali e degli stakeholders che sono coinvolti in qualche modo sul futuro della formazione del personale, che dovrà contribuire al rilancio dell’economia, che dopo la pandemia Covid-19, non potrà che puntare su quelli che sono i Megatrends a livello globale (Digitalizzazione, economia circolare, risparmio energetico, etc.).