- A luglio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, cresca dello 0,9%, in termini congiunturali. L’incremento su base mensile è determinato dall’andamento positivo sul mercato interno (+1,7%) mentre si rileva un moderato calo su quello estero (-0,8%). Nella media del trimestre maggio-luglio l’indice complessivo è cresciuto del 4,4% rispetto ai tre mesi precedenti (+3,6% sul mercato interno e +5,8% su quello estero).
- Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali (+4,8%) e per l’energia (+3,6%), mentre registrano una riduzione per i beni intermedi (-1,2%) e i beni di consumo (-0,9%).
- Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di luglio 2020), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 19,1% (+19,0% sul mercato interno e +19,2% su quello estero).
- Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +31,8% l’energia, +26,9% i beni intermedi, +16,8% i beni strumentali e +9,9% i beni di consumo.
- Con riferimento al comparto manufatturiero, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica.
Il commento Prosegue a luglio la dinamica congiunturale positiva del fatturato dell’industria, con l’indice destagionalizzato che segna un massimo storico, toccando il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000). Anche su base trimestrale la crescita risulta vivace, più marcata per la componente estera. In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra aumenti diffusi in tutti i settori. | PROSSIMA DIFFUSIONE 21 ottobre 2021 |
Link utili http://dati.istat.it/ http://www.istat.it/it/congiuntura |
FIGURA 1. FATTURATO TOTALE DELL’INDUSTRIA, INDICE E MEDIA MOBILE A TRE MESI
Gennaio 2016 – luglio 2021, indice destagionalizzato e media mobile (base 2015=100)
FIGURA 2. FATTURATO INTERNO ED ESTERO DELL’INDUSTRIA, INDICI E MEDIE MOBILI A TRE MESI
Gennaio 2016 – luglio 2021, indici corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
FIGURA 3. FATTURATO DELL’INDUSTRIA, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2017 – luglio 2021, indici corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
PROSPETTO 1. FATTURATO DELL’INDUSTRIA – TOTALE, INTERNO ED ESTERO
Luglio 2021, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali su dati destagionalizzati, corretti per gli effetti di calendario e grezzi (base 2015=100)
Dati destagionalizzati | Dati corretti per gli effetti di calendario | Dati grezzi | ||||
lug 21 giu 21 | mag-lug 21 feb-apr 21 | lug 21 lug 20 | gen-lug 21 gen-lug 20 | lug 21 lug 20 | gen-lug 21 gen-lug 20 | |
Fatturato totale | +0,9 | +4,4 | +19,1 | +27,2 | +15,3 | +27,0 |
Interno | +1,7 | +3,6 | +19,0 | +29,2 | +15,5 | +28,9 |
Estero | -0,8 | +5,8 | +19,2 | +23,6 | +15,1 | +23,3 |
PROSPETTO 2. FATTURATO DELL’INDUSTRIA PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Luglio 2021, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali su dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario (base 2015=100)
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE | Dati destagionalizzati | Dati corretti per gli effetti di calendario | ||
lug 21 giu 21 | mag-lug 21 feb-apr 21 | lug 21 lug 20 | gen-lug 21 gen-lug 20 | |
Beni di consumo | -0,9 | +2,7 | +9,9 | +14,7 |
Durevoli | -1,7 | +4,3 | +16,4 | +48,0 |
Non durevoli | -0,8 | +2,4 | +8,6 | +9,4 |
Beni strumentali | +4,8 | +0,3 | +16,8 | +36,1 |
Beni intermedi | -1,2 | +7,6 | +26,9 | +31,6 |
Energia | +3,6 | +15,2 | +31,8 | +26,5 |
Generale al netto Energia | +0,7 | +3,8 | +18,3 | +27,2 |
Generale | +0,9 | +4,4 | +19,1 | +27,2 |
PROSPETTO 3. FATTURATO TOTALE CORRETTO PER GLI EFFETTI DI CALENDARIO PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA. Luglio 2021, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA | Dati corretti per gli effetti di calendario | |||
lug 21 lug 20 | gen-lug 21 gen-lug 20 | |||
B | Attività estrattive | +2,9 | +12,2 | |
C | Attività manifatturiere | +19,0 | +27,4 | |
CA | Industrie alimentari, bevande e tabacco | +7,9 | +5,4 | |
CB | Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori | +15,3 | +22,2 | |
CC | Industria del legno, della carta e stampa | +15,9 | +16,4 | |
CD | Coke e prodotti petroliferi raffinati | +34,1 | +27,1 | |
CE | Prodotti chimici | +27,0 | +26,9 | |
CF | Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici | +4,9 | +0,1 | |
CG | Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi | +15,2 | +26,3 | |
CH | Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) | +37,8 | +44,8 | |
CI | Computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, app. di misurazione e orologi | +12,3 | +19,1 | |
CJ | Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche | +13,0 | +34,9 | |
CK | Macchinari e attrezzature n.c.a. | +13,2 | +29,1 | |
CL | Mezzi di trasporto | +20,5 | +55,8 | |
CM | Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature | +17,1 | +32,1 | |
Generale | +19,1 | +27,2 |
FIGURA 4. FATTURATO TOTALE, GRADUATORIA DEI SETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA SECONDO LE VARIAZIONI TENDENZIALI
Luglio 2021, fatturato corretto per gli effetti di calendario (base 2015=100)
FIGURA 5. CONTRIBUTI ALLE VARIAZIONI TENDENZIALI E VARIAZIONI TENDENZIALI
Luglio 2021, fatturato corretto per gli effetti di calendario (base 2015=100)
PROSPETTO 4. INDICE DI VOLUME DEL FATTURATO DEL SETTORE MANIFATTURIERO
Luglio 2021, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
INDICE | Variazioni congiunturali | Variazioni Tendenziali | |||
lug 21 giu 21 | mag-lug 21 feb-apr 21 | lug 21 lug 20 | gen-lug 21 gen-lug 20 | ||
Dati destagionalizzati | 110,7 | +1,4 | +1,9 | – | – |
Dati corretti per gli effetti di calendario | 120,4 | – | – | +12,0 | +23,3 |
Dati grezzi | 119,4 | – | – | +8,5 | +22,8 |
Il prospetto che segue riepiloga per gli indici del fatturato le revisioni calcolate come differenza tra i tassi di variazione rilasciati in occasione del report odierno e quelli diffusi nel report precedente. Per quanto riguarda le variazioni congiunturali, calcolate sui dati destagionalizzati, alla revisione corrente si associa la revisione che la procedura di destagionalizzazione determina sull’intera serie storica ogni volta che si aggiunge una nuova osservazione. Le serie complete degli indici sono disponibili nella banca dati I.Stat.
PROSPETTO 5. REVISIONI DEGLI INDICI DI FATTURATO
Giugno 2021, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
VARIAZIONI CONGIUNTURALI (a) | VARIAZIONI TENDENZIALI (b) | |
giu 2021 | giu 2021 | |
Fatturato | ||
Totale | 0,0 | +0,1 |
Interno | +0,1 | +0,1 |
Estero | +0,2 | +0,1 |
(a) Calcolate sugli indici destagionalizzati.Calcolate sugli indici grezzi
(b) Calcolate sugli indici corretti per gli effetti di calendario.
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Campione teorico: l’insieme delle unità sottoposte a rilevazione. Nell’ambito delle rilevazioni congiunturali viene definito in modo ragionato in occasione del ribasamento quinquennale degli indici e mantenuto in modalità longitudinale o panel nei periodi successivi tenendo conto degli eventi societari di trasformazione delle imprese.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale, lignite), l’industria della raffinazione.
Indice del fatturato: misura la variazione nel tempo delle vendite delle imprese industriali espresse a prezzi correnti.
Indice del volume del fatturato: misura la variazione nel tempo delle vendite delle imprese industriali a prezzi costanti. E’ ottenuto depurando l’indice del fatturato dell’industria dalla componente di prezzo utilizzando l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali. Poiché viene elaborato esclusivamente a fini di confronto con l’indice della produzione industriale è ottenuto a parità di campo di osservazione settoriale.
Indici corretti per gli effetti di calendario: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalla variabilità attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi (mesi o trimestri) dell’anno, dovuta al diverso numero di giorni lavorativi o di giorni specifici della settimana in essi contenuti e alla presenza di festività nazionali civili e religiose, fisse e mobili (festività pasquali), nonché dell’anno bisestile. Il ricorso a tale trasformazione dei dati consente di cogliere in maniera più adeguata sia le variazioni tendenziali (calcolate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), sia le variazioni medie annue.
Indici destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un indicatore.
Mercato estero: l’insieme dei clienti operanti fuori dal territorio italiano.
Mercato interno: l’insieme dei clienti operanti sul territorio italiano.
Raggruppamenti principali di industrie: beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni strumentali, beni intermedi ed energia. Il Regolamento della Commissione europea (CE) 656/2007 fissa, per tutti i paesi membri, i criteri per la definizione degli Rpi: a ciascuno di essi vengono attribuiti, secondo il criterio della prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività economica. L’Istat pubblica anche l’indice per i beni di consumo nel loro complesso, ottenuto come media ponderata degli indici dei beni di consumo durevoli e quelli non durevoli.
Settori di attività economica: secondo la classificazione SNA/ISIC A38. La classificazione NACE Rev. 2 – da cui la classificazione Ateco 2007 nasce – non prevede, nella struttura degli aggregati, le Sotto-Sezioni. Per continuità storica con l’informazione precedentemente fornita prima del gennaio 2009, nel Prospetto 3 sono pubblicati gli indici per settore di attività economica.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Contributo alla variazione tendenziale dell’indice di fatturato totale: misura l’apporto dell’evoluzione degli indici di fatturato interno ed estero alla variazione tendenziale dell’indice di fatturato totale. Tale variazione, pertanto, viene scomposta nella somma dei contributi delle due componenti, calcolati come differenza tra gli indici di fatturato del mese corrente m e gli indici dello stesso mese dell’anno precedente, m-12, moltiplicata per il rispettivo peso e divisa per l’indice di fatturato totale riferito al mese m-12. Questa modalità di calcolo non può essere applicata nei mesi nell’anno base.
Introduzione e quadro normativo
L’indice del fatturato misura l’andamento nel tempo dell’ammontare delle vendite delle imprese industriali, limitatamente alle attività economiche estrattive e manifatturiere. L’Istat a partire dal comunicato stampa riferito al mese di gennaio 2021 ha sospeso la rilevazione sui nuovi ordinativi e la conseguente diffusione di questa informazione. Ciò a seguito di una razionalizzazione della produzione statistica e per le esigenze di contenimento dell’onere sui rispondenti. L’Istat rende già disponibili da molto tempo, e con maggiore anticipo, informazioni sul livello degli ordini e della domanda in occasione della diffusione degli indicatori del clima di fiducia delle imprese manufatturiere. Con l’approvazione del Regolamento della Commissione europea n. 461/2012 la produzione dell’indice dei nuovi ordinativi non è più obbligatoria dal luglio 2012.
A partire dal 1 gennaio 2021 ha effetto il regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 (con successivo regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30 luglio 2020) che sostituisce il regolamento (CE) n. 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato dal regolamento (CE) n. 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia, le definizioni e la cadenza con cui gli indicatori congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
La rilevazione è prevista dal Programma statistico nazionale in vigore, consultabile sul sito internet dell’Istat all’indirizzo https://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa.
La variabile richiesta è il fatturato – diviso in interno ed estero (di questa ultima voce si richiede anche la componente relativa all’Unione monetaria).
La lista di riferimento per l’individuazione delle imprese che entrano a far parte del campione è costituita dall’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA).
Popolazione di riferimento e campionamento
Il panel delle imprese selezionate per l’indagine è estratto in modo ragionato dall’universo delle imprese attive definito dall’archivio ASIA, prendendo in considerazione – per la quasi totalità dei settori – le imprese con 20 addetti e più. Per i settori caratterizzati dalla presenza di imprese di piccole dimensioni l’universo di riferimento è, invece, rappresentato dal complesso delle imprese senza alcun vincolo sul numero di addetti. L’identificazione delle imprese che appartengono al campione è realizzata a livello di gruppo di attività economica (classificazione Ateco 2007 a 3 cifre), con un criterio cut-off, selezionando le imprese in ordine decrescente di fatturato fino a coprire almeno il 70% del fatturato totale del settore.
L’unità di rilevazione è l’impresa; tuttavia, nel caso in cui il fatturato di una impresa si riferisca a differenti attività economiche, è richiesto il dettaglio dei dati per singola unità di attività economica.
Il campione teorico è costituito da 7.093 unità.
Elaborazione dei dati e indicatori
I dati provenienti dalle imprese, opportunamente aggregati, permettono il calcolo degli indici elementari riferiti al gruppo di attività economica. Gli indici elementari sono calcolati separatamente per il mercato interno e per quello estero e, all’interno di questa seconda componente, per l’area euro e l’area non euro, come richiesto dal regolamento europeo sulle statistiche congiunturali. Le sintesi per livelli di aggregazione successiva avvengono utilizzando la struttura di ponderazione riferita all’anno base. Per ogni livello di attività economica si opera anche il calcolo degli indicatori totali come sintesi di quelli riferiti al mercato interno e a quello estero.
Gli indicatori e la struttura dei pesi
L’Istat produce e diffonde, per i diversi settori di attività economica, gli indicatori mensili sul fatturato dell’industria come numeri indice in base 2015; tali indici vengono poi aggregati secondo la formula di Laspeyres, utilizzando una struttura di pesi fissi che riflette la distribuzione settoriale del fatturato delle imprese estrattive e manifatturiere nell’anno 2015. L’indice generale del fatturato dell’industria non comprende i settori dell’energia elettrica e del gas.
A partire dal comunicato stampa relativo a gennaio 2018 gli indici vengono calcolati con base 2015=100, secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Per i dettagli relativi alle modifiche apportate in occasione del cambio base si rinvia alla nota informativa “Gli indici del fatturato e degli ordinativi dell’industria. La nuova base 2015” pubblicata il 28 marzo 2018.
La struttura di ponderazione degli indici del fatturato è determinata sulla base di due fonti. Al livello superiore del sistema di aggregazione (a partire dal livello di terza cifra della classificazione Ateco 2007 sino al totale dell’industria) i pesi sono derivati dal valore del fatturato totale dei settori industriali italiani nell’anno 2015, misurato dalle indagini strutturali che danno luogo alle statistiche “Risultati economici delle imprese”.
Oltre al fatturato totale per ciascuna attività economica sono state calcolate sia le quote riferite alla disaggregazione tra fatturato interno e fatturato estero, sia quelle relative alla ripartizione del fatturato estero tra zona euro e zona non euro. Per queste ulteriori disaggregazioni, si sono utilizzate anche informazioni provenienti dall’indagine mensile sul commercio estero riferita all’anno 2015.
Nei prospetti seguenti si riportano le strutture di ponderazione dei raggruppamenti principali di industrie e dei settori di attività economica utilizzati per l’aggregazione degli indici del fatturato.
PROSPETTO 1. STRUTTURA DEI PESI PER GLI INDICI DEL FATTURATO PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE. Anno base 2015
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE | Pesi |
Beni di consumo | 29,6669 |
– durevoli | 4,4036 |
– non durevoli | 25,2633 |
Beni strumentali | 28,2860 |
Beni intermedi | 34,8244 |
Energia | 7,2227 |
Indcie generale | 100,0000 |
PROSPETTO 2. STRUTTURA DEI PESI PER GLI INDICI DEL FATTURATO PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA. Anno base 2015
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA | Pesi | |
B | Attività estrattive | 1,0029 |
C | Attività manifatturiere | 98,9971 |
CA | Industrie alimentari, bevande e tabacco | 14,3406 |
CB | Industrie tessili, abbigliamento, pelli | 8,4548 |
CC | Industria del legno, carta e stampa | 4,9406 |
CD | Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati | 6,7633 |
CE | Fabbricazioni di prodotti chimici | 5,4602 |
CF | Produzione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici | 2,7599 |
CG | Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi | 7,7932 |
CH | Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) | 14,0125 |
CI | Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi | 2,1303 |
CJ | Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche | 4,1659 |
CK | Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. | 12,1305 |
CL | Fabbricazione di mezzi di trasporto | 9,9394 |
CM | Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature | 6,1059 |
Indice generale | 100,0000 |
Le serie corrette per gli effetti di calendario e le serie destagionalizzate
In aggiunta agli indici originali (cosiddetti “grezzi”) vengono pubblicati gli indici corretti per gli effetti di calendario per il fatturato totale, interno ed estero a partire dalle divisioni e per tutti i livelli superiori di aggregazione fino agli indici generali. Conformemente alle linee guida sulla destagionalizzazione per il Sistema statistico europeo, la correzione viene operata con il metodo di regressione (applicato utilizzando la procedura Tramo). Tale metodo consente di individuare l’effetto dei giorni lavorativi (giorni di calendario del mese diminuiti dei sabati, domeniche e festività civili e religiose nazionali non coincidenti con i sabati e le domeniche), degli anni bisestili e della Pasqua attraverso l’introduzione di un set di regressori nel modello univariato che descrive l’andamento della serie. Va segnalato che le serie di indici corretti per gli effetti di calendario tramite questo metodo non presenterebbero una media pari a 100 per l’anno base (il 2015 nel caso specifico), in quanto l’effetto dovuto ai giorni lavorativi non è a media nulla su base annuale. Al fine di diffondere un set di indici con una base comune e permettere a Eurostat di compiere più agevolmente le operazioni necessarie alla costruzione degli aggregati a livello europeo, le serie storiche corrette vengono riportate in base 2015=100 attraverso un riproporzionamento che ne mantiene inalterato il profilo dinamico. Inoltre, il metodo dei regressori comporta la revisione dei dati poiché ogni informazione mensile che si aggiunge alla serie o che viene modificata/revisionata può determinare nuove stime dei parametri di regressione.
Inoltre, date le caratteristiche delle procedure sin qui descritte, non è escluso che, a parità di numero di giorni lavorativi, possa emergere una differenza nella variazione tendenziale calcolata sulla serie grezza e su quella corretta. Differenze di entità trascurabile possono essere determinate dal riproporzionamento e dal successivo arrotondamento;differenze più significative sono dovute, invece, all’effetto attribuito all’anno bisestile, alla Pasqua e alla natura dei modelli utilizzati per la correzione degli effetti di calendario. Queste ultime differenze risultano inversamente proporzionali al livello degli indici e direttamente proporzionali al valore assoluto delle variazioni tendenziali calcolate sulle serie grezze.
Gli indici destagionalizzati, infine, sono ottenuti attraverso la procedura Tramo-Seats (versione 942). Come le altre procedure di destagionalizzazione, anche Tramo-Seats si basa sull’ipotesi che ogni serie storica a cadenza infrannuale sia rappresentabile come una combinazione di diverse componenti, non osservabili direttamente: una componente di ciclo-trend, che rappresenta la tendenza di medio e lungo periodo; una componente stagionale, costituita da movimenti periodici, la cui influenza si esaurisce nel corso di un anno; una componente irregolare, dovuta a fattori erratici. Tramo-Seats, in particolare, utilizza un approccio model-based, cioè si fonda sull’identificazione di un modello statistico rappresentativo del comportamento della serie storica da destagionalizzare. Per procedere all’eliminazione della stagionalità, è necessario, però, ipotizzare una modalità di scomposizione della serie “grezza” nelle diverse componenti prima elencate: gli indici vengono destagionalizzati utilizzando una scomposizione di tipo moltiplicativo (il dato osservato è costituito dal prodotto delle componenti non osservabili).
Gli indici vengono destagionalizzati separatamente sia per il fatturato del mercato interno sia per quello estero a livello di raggruppamenti principali di industria, mentre il fatturato totale è ottenuto come sintesi. I modelli statistici utilizzati per la destagionalizzazione e per la correzione, vengono rivisti annualmente per assicurare la loro capacità di rappresentare correttamente l’andamento della singola serie storica.
Al fine di consentire agli utilizzatori l’analisi delle serie storiche destagionalizzate, le specifiche adottate dall’Istat nell’ambito della procedura Tramo-Seats sono disponibili su richiesta.
Il volume del fatturato manifatturiero
A partire dalla pubblicazione degli indici riferiti a maggio 2015, si diffonde anche l’indice di volume del fatturato, ottenuto depurando l’indice del fatturato dell’industria dalla componente di prezzo, quest’ultima ricavata dall’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali. L’indicatore è elaborato esclusivamente a fini di confronto con l’indice della produzione industriale, quindi a parità di dominio e di tecnica di destagionalizzazione.
Per i dettagli metodologici relativi al questo indicatore si rinvia alla nota informativa “Gli indici del fatturato del settore manifatturiero” pubblicata il 22 luglio 2015.
La revisione degli indici
Gli indici del fatturato dell’industria relativi al mese più recente sono provvisori e sono soggetti ad una revisione che viene effettuata nel mese successivo, sulla base di informazioni aggiuntive che pervengono dalle imprese.
Inoltre, in occasione del rilascio degli indici relativi al mese di settembre viene effettuata un’ulteriore revisione degli indicatori a partire dall’anno base.
L’obiettivo delle revisioni è quello di incorporare negli indicatori informazioni ricevute successivamente alla pubblicazione delle prime stime ed eventuali affinamenti nelle metodologie di stima, oltre a rettificare eventuali errori. I principali fattori di revisione riguardano il recepimento delle risposte pervenute dalle imprese successivamente alla diffusione delle stime mensili o le eventuali rettifiche di dati precedentemente forniti. Le rettifiche sono spesso legate a eventi di trasformazione aziendale con effetti generalmente contenuti sugli indici di periodo che però possono risultare significativi nelle dinamiche mensili.
Per ulteriori informazioni relative alle revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la sezione dedicata, in particolare la scheda https://www.istat.it/it/files//2017/03/scheda-FatturatoEOrdinativi.pdf.
Dettaglio territoriale
Gli indici vengono calcolati e diffusi a livello nazionale.
Tempestività e diffusione
La diffusione degli indici mensili del fatturato dell’industria avviene mediante comunicati stampa, in versione provvisoria entro circa 50 giorni dalla fine del mese di riferimento. Le serie mensili più recenti relative agli indici del fatturato dell’industria, sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel “Serie storiche”.
Gli indicatori sono inoltre disponibili su I.Stat – il data warehouse dell’Istat – alla sezione “Industria e Costruzioni”, a partire da gennaio 2000 per il fatturato dell’industria e da gennaio 2002 per il volume del fatturato del settore manifatturiero.
La gestione degli effetti dell’emergenza sanitaria sulla rilevazione
L’emergenza sanitaria Covid-19 non ha determinato, nel periodo di conduzione della raccolta dei dati, protrattasi nel corso del mese di agosto, alcuna criticità nella rilevazione sul fatturato. Con riferimento alla procedura di destagionalizzazione utilizzata per trattare gli indicatori usualmente diffusi, al fine di gestire le eccezionali variazioni registrate dal mese di marzo 2020, si è proceduto a rivedere i modelli di destagionalizzazione, prendendo in considerazione le indicazioni contenute nelle linee guida diffuse da Eurostat, disponibili all’URL:
https://ec.europa.eu/eurostat/documents/10186/10693286/Time_series_treatment_guidance.pdf Pertanto, nelle serie storiche si è tenuto conto – a partire da marzo 2020 – dell’ampiezza inusuale delle variazioni dei dati grezzi inserendo nei modelli statistici di destagionalizzazione, ove statisticamente significativi, regressori aggiuntivi (cosiddetti valori anomali additivi). Tale procedura, che tende a rendere minime, al momento, le revisioni dei valori passati delle serie destagionalizzate, è stata mantenuta fino allo scorso mese di gennaio. Non appena le informazioni disponibili consentiranno una valutazione complessiva della fase di accresciuta variabilità degli indicatori, si procederà a una eventuale modifica dei modelli statistici di destagionalizzazione. In quella circostanza potranno emergere revisioni dei dati destagionalizzati già diffusi più ampie di quelle usuali